Ma che mascherine ha inviato la struttura commissariale Covid guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo alle scuole? È la domanda che si sono fatti i dirigenti che hanno ricevuto la prima tranche di mascherine ffp2 destinata a docenti e personale e promesse dal commissario all’emergenza lo scorso dicembre.

Mascherine che, come denunciato da dirigenti e associazioni, sono di fatto inutilizzabili: troppo piccole, almeno due centimetri rispetto a quelle ‘standard’, con lacci fissati tramite spillatrice e che non si infilano dietro le orecchie. Insomma, dispositivi di protezione individuale che non sono adatti ad una persona adulta, col risultato paradossale che se si prova ad indossarle si finisce paradossalmente per graffiarsi il viso con i fili spezzati dalla tensione. 

Ma contro Figliuolo arrivano anche critiche per la gestione economica. Attilio Fratta, presidente nazionale dell’Associazione Dirigenti Scuola, parla di un danno erariale enorme per l’acquisto della mascherine consegnate a scuola: “Un lotto da seimila mascherine è il minimo per una scuola di media grandezza. Queste costano 0,75 centesimi mentre sulla piattaforma Mepa della Pubblica Amministrazione sono vendute a 0,20. Considerata la differenza di 0,55 euro ovvero 3.300 per lotto moltiplicato per 8 mila istituti scolastici si arriva a 26 milioni di euro”. 

Vicenda sulla quale è intervenuto anche il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli: “Il prezzo massimo fissato dal protocollo è ben superiore a quello praticato dal mercato libero, oltre che a quello reperibile su Mepa. Se il fondo di 45,22 milioni di euro previsto dall’articolo 19 del Decreto-Legge 4/2022 fosse gestito al meglio, anziché essere vincolato al protocollo, si potrebbero realizzare economie utilizzabili, ad esempio, anche per l’acquisto di dispositivi migliorativi della qualità dell’aria dei quali tanto si è parlato di recente”.

L’allarme sulla qualità delle mascherine ffp2 era stato lanciato invece nei giorni scorsi da Mira Masillo, dirigente dell’istituto Casanova di Napoli, premiata dal capo dello Stato Sergio Mattarella come ‘alfiere della Repubblica’ perché aveva portato per prima nel suo istituto i banchi a rotelle durante la pandemia.

La dirigente si era sfogata su Facebook pubblicando anche le foto delle mascherine incriminate: “La scuola non è una risulta. Mascherine ministeriali inutilizzabili e rappresentano un’operazione di facciata inaccettabile. Soldi dello Stato sprecati, le provino i ministri: elastico non passa per la testa e l’altro preme troppo sulla nuca; elastici fermati con graffette invece che con cuciture medicali; il ferma mascherina sul naso posizionato in modo irregolare tanto da piegare la mascherina e premere sul naso rendendola insopportabile”. 

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.