Provvedimenti che il governo prende “nella direzione di una ancora maggiore riapertura del Paese”. Così Mario Draghi ha aperto il Consiglio dei ministri convocato oggi pomeriggio sulle nuove misure anti Covid. Decisioni attese in particolari delle Regioni e dalle famiglie con figli in età scolare.

Le maggiori novità riguardano infatti questi due ambiti: non è un caso se Draghi ha sottolineato come l’esecutivo si occupi della scuola in presenza, “da sempre la priorità di questo governo”, per “venire incontro alle esigenze delle famiglie che trovano il regime attuale delle quarantene troppo complicato e restrittivo”.

Obiettivo è quello di “limitare di molto l’uso della didattica a distanza, per permettere a un numero sempre maggiore dei nostri bambini e ragazzi di andare in classe

Non solo scuola. In Consiglio dei ministri è arrivata anche la richiesta della Regioni di modificare il sistema di divisione dell’Italia in zone o fasce a colori: la scelta dell’esecutivo è stata quella di “eliminare le restrizioni, anche in zona rossa, per chi è vaccinato”.

Cambiamenti importanti ma già ampiamente anticipati nei giorni scorsi riguardano anche il Green pass, il certificato verde che attesta la vaccinazione o la guarigione dal Covid-19. La validità per chi ha tre dosi, o due dosi ma ha già avuto il Covid, “diverrà indefinita”, ha chiarito Draghi.

La decisione del governo si è resa necessaria perché al momento una quarta dose non è stata approvata, e dato che attualmente la validità del Green Pass è di 6 mesi, a marzo potrebbe scadere il certificato di chi aveva fatto la dose di richiamo a settembre.

Scelte che arrivano anche perché i dati sulle vaccinazioni “sono molto incoraggianti. Vogliamo un Italia sempre più aperta, soprattutto per i nostri ragazzi”, ha detto il premier in Consiglio dei ministri.

Le nuove misure anti covid su scuola, Green pass e sistema delle fasce di colore dovrebbero entrare in vigore da lunedì 7 febbraio.

Ma il voto in Consiglio dei ministri ha visto anche un chiaro segnale politico da parte Matteo Salvini. I ministri della Lega infatti non hanno partecipato al voto sulle nuove norme Covid. Una mossa dovuta, come fatto filtrare dal Carroccio, al ‘no’ nei confronti di regole che secondo la Lega “discriminano i bambini non vaccinati”.

Dad e quarantena a scuola

Le indicazioni sulla scuola, come emerso dalla cabina di regia sul Covid che si è svolta a Palazzo Chigi, sono di un graduale superamento della Didattica a distanza.

I bambini da zero a 6 anni andranno in Dad per cinque giorni se in classe ci sono più di cinque casi positivi al Covid. La Dad scatterà per tutti, dal momento che a questa età i bambini non sono vaccinabili e stanno in classe senza mascherina.

A partire invece dalle scuole elementari gli alunni vaccinati non andranno più in Dad: la didattica a distanza scatterà solo per i non vaccinati o guariti e durerà 5 giorni. Per la scuola primaria la Dad scatterà dopo 5 casi positivi in classe, per la scuola secondaria se si superano i 2 casi.

(in aggiornamento)

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.