Le intricate elezioni del prossimo presidente della Repubblica hanno momentaneamente fermato le novità, ma la decisione è ormai stata presa: il green pass rilasciato a guariti e vaccinati con tre dosi non avrà scadenza. 

Si attende solo il parere del Comitato tecnico scientifico e la fine delle discussioni di ‘palazzo’ per modificare il decreto già in vigore che prevedeva dal 1° febbraio una validità di sei mesi per la Certificazione verde. 

Una mossa praticamente obbligata quella del governo, in attesa dell’eventuale autorizzazione della quarta dose da parte delle agenzie regolatorie Ema e Aifa. Chi ha già completato il ciclo vaccinale con booster avrebbe corso il rischio, alcuni già a marzo, di restare senza certificazione pur essendosi sottoposti alle tre dosi. Da qui dunque la scelta di sospendere la scadenza del Green pass per i vaccinati con booster, almeno fino a quando non sarà necessario fare un ulteriore richiamo.

Non cambia nulla invece per chi ha una o due dosi del vaccino: in questo caso la scadenza resterà a sei mesi. 

Addio zone a colori

Sul tavolo dell’esecutivo c’è anche la richiesta da parte delle Regioni di archiviare la stagione della divisione in zone a colori, indicative di un grado di rischio Covid-19. Una proposta su cui va registrata l’apertura da parte del sottosegretario alla Salute Andrea Costa: “Mantenere la zona rossa come zona di controllo e monitoraggio, ma togliere ogni restrizione in quella zona, significa dare fiducia ai cittadini, quei 47 milioni che si sono vaccinati e a tutte le attività economiche”.

In effetti, alla luce degli ultimi decreti, per chi è vaccinato la cancellazione delle attuali zone bianche, gialle e arancioni non cambierebbe nulla nella vita di tutti i giorni. 

A ricordarlo è anche il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, anche presidente della Conferenza delle Regioni, in un’intervista a La Stampa: “Oggi abbiamo dei decreti che di fatto superano già le restrizioni e le suddivisioni dei colori. Il vaccinato che si trova in zona arancione può fare esattamente le stesse cose che faceva quando era in zona bianca. E allora perché gravare con altre regole, decreti e orpelli che semplicemente creano confusione ma non hanno alcun risultato pratico? Abbiamo proposto questo documento delle Regioni in maniera razionale, non incosciente”.

La novità per i viaggi

Intanto nella giornata di mercoledì il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza che cambia le regole sui trasporti internazionali. Dal primo febbraio al 15 marzo chi arriva in Italia da uno Stato dell’Unione Europea non dovrà effettuare il tampone.

Una regola che aveva provocato anche uno scontro diplomatico tra il premier Mario Draghi e le istituzioni di Bruxelles, col presidente del Consiglio a difendere la misura come “precauzione in più per salvaguardare la situazione epidemiologica, decisamente migliore rispetto a quella di tanti altri Paesi vicini”.

Dal primo febbraio dunque non sarà più imposto un test antigenico (valido 48 ore) oppure molecolare (valido 72 ore) associato al green pass per chi arrivava da un Paese dell’Unione Europea.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.