Il rischio è penalizzare proprio i più scrupolosi
Quando scade il Green pass rafforzato? Il governo valuta la proroga e cambia le regole per i viaggi
La ‘data di scadenza’ dei green pass di migliaia di ottantenni e fragili che si sono vaccinati a ottobre si avvicina pericolosamente. Gli ultimi giorni di marzo infatti i certificati non avranno più validità (per ora). Subito dopo toccherà a quelli dei medici e degli infermieri, di settantenni, sessantenni, ma anche cinquantenni. Sono tutti coloro che hanno ricevuto la terza dose tra settembre e dicembre.
Saranno milioni di persone che si ritroveranno senza certificato verde e senza nemmeno vedere all’orizzonte una data per la quarta dose, che però è stata già sconsigliata da diversi esperti per il pericolo di affaticamento del sistema immunitario. E se non dovesse cambiare la regola che costringe gli over 50 a lavorare con il green pass rafforzato, si creeranno sicuramente molti conflitti.
A fine settembre è partita la campagna delle terze dosi (o della seconda per chi aveva avuto il monodose Johnson & Johnson) che doveva far durare il certificato 9 mesi, solo che dal primo febbraio la validità sarà diminuita a 6 mesi. Questo significa che i primi che hanno ricevuto il booster presto si troveranno scoperti.
“Stiamo parlando di milioni di persone – osserva l’assessore alla Salute del Lazio, Alessio D’Amato – spero che al governo stiano programmando degli interventi per evitare il caos”. Il Dpcm approvato dal governo il 7 gennaio, che introduce l’obbligo vaccinale per gli over 50, prevede dal 15 febbraio la verifica del Green pass rafforzato nei posti di lavoro, sempre per gli ultra cinquantenni. Ci saranno molti over 50 con certificazione scaduta poiché hanno ricevuto la terza dose nell’autunno del 2021. E ad oggi non ci sono indicazioni su come si possano mettere in regola.
Per non parlare dell’utilizzo dei mezzi pubblici, o per andare al ristorante, dove è richiesto il Green pass rafforzato, ma in questo caso la platea di coloro che rischiano di essere tagliati fuori è molto limitata visto che questo obbligo, salvo proroghe, scade il 31 marzo, in coincidenza con la fine dello stato di emergenza.
Inizialmente il Green pass aveva una durata di 12 mesi, successivamente è stata ridotta a 9 e, dal primo febbraio, a sei. In questa decisione il Ministero della Salute voleva incentivare le terze dosi, visto che chi riceve il booster fa ripartire la validità del Green pass e dall’altra si voleva rispecchiare l’esito degli studi sullo scudo fornito dalla doppia dose che si riduce dopo 4-5 mesi. All’orizzonte già si vede l’impasse dove ad essere penalizzati sono proprio i più scrupolosi.
La matassa non è facile da sbrogliare ma l’assessore della regione Lazio, D’Amato, propone di eliminare del tutto la scadenza per chi ha ricevuto anche il booster. “Premesso che non possiamo ritrovarci con milioni di persone con il Green pass scaduto pur avendo aderito puntualmente alla campagna vaccinale – dice D’Amato – la strada più semplice è prorogare sine die la certificazione verde per tutti coloro che hanno completato il ciclo vaccinale, dunque terza dose (o seconda per chi aveva ricevuto Johnson & Johnson). Per tutti gli altri, per chi è ancora fermo alla seconda dose, deve restare la validità di sei mesi. Se in autunno si dovesse decidere che serve la quarta dose, allora si potrà rivedere la scadenza”.
Per facilitare i viaggi e il settore del turismo, l’Italia potrebbe non rinnovare l’ordinanza del ministero della Salute che prevede l’obbligatorietà di un tampone negativo per entrare in Italia anche a chi è in possesso di un Super Green Pass. Una ordinanza firmata in concomitanza con la diffusione dal Sudafrica della variante Omicron ma che sembra ormai ininfluente visto che Omicron è predominante anche in Italia.
Per altro la Ue sta vagliando nuove norme, uguali per tutti i Paesi europei, per gli spostamenti interni con l’invito a non tenere conto del variare della mappa dei contagi dell’Ecdc: dunque per spostarsi in Europa sarà sufficiente avere un Green Pass, valido 9 mesi, da vaccino, da guarigione o da tampone. In questo caso, però, se fatto con test antigenico la durata del Green Pass sarebbe di sole 24 ore e non più 48 ore.
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