Supermercati, negozi, uffici. Col Dpcm che venerdì 21 gennaio il presidente del Consiglio Mario Draghi ha firmato, il governo ha approvato l’elenco dei negozi in cui a partire dal 1° febbraio si potrà entrare Green pass chiarendo dunque i ‘regolamenti giungla’ sul Certificato verde.

Da febbraio infatti per accedere nella grande maggioranza dei negozi bisognerà avere almeno il Green pass base, ovvero quello ottenibile con un risultato negativo a un test molecolare nelle ultime 72 ore o antigenico rapido nelle 48 ore precedenti.

Secondo il Dpcm firmato da Draghi, nell’elenco dei negozi in cui si potrà entrare senza Green pass ci sono: commercio al dettaglio in esercizi specializzati e non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande (ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari), escluso in ogni caso il consumo sul posto; commercio al dettaglio di prodotti surgelati; commercio al dettaglio di animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati; commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati; commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari; commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati (farmacie, parafarmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica); commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati; commercio al dettaglio di materiale per ottica; commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento.

Palazzo Chigi ha anche chiarito che l’accesso agli esercizi commerciali consente l’acquisto di qualsiasi tipo di merce, anche se non legata al soddifacimento delle esigenze essenziali e primarie individuate dal citato decreto del presidente del Consiglio dei ministri.

Senza Green pass si potrà anche entrare negli uffici giudiziari o di pubblica sicurezza per presentare denunce, mentre non sarà possibile andare in un ufficio postale a ritirare la pensione se non si ha il Certificato verde. Anche per l’acquisto di sigarette, o libri e giornali, servirà il pass base: ma non nei chioschi all’aperto o presso i distributori automatici, dove la regola non vale

Quanto ai controlli sul Green pass, il rispetto delle misure dovrà essere assicurato dai dai titolari degli esercizi commerciali attraverso lo svolgimento di verifiche anche a campione.

Quanto ai motivi per la deroga, il Dpcm cita quattro esigenze: esigenze alimentari e di prima necessità per le quali è consentito l’accesso esclusivamente alle attività commerciali di vendita al dettaglio di cui all’allegato del presente decreto; esigenze di salute, per le quali è sempre consentito l’accesso per l’approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici e, comunque, alle strutture sanitarie e sociosanitarie, nonché a quelle veterinarie, per ogni finalità di prevenzione, diagnosi e cura; esigenze di sicurezza, per le quali è consentito l’accesso agli uffici aperti al pubblico delle Forze di polizia e delle polizie locali, allo scopo di assicurare lo svolgimento delle attività istituzionali indifferibili, nonché quelle di prevenzione e repressione degli illeciti; esigenze di giustizia, per le quali è consentito l’accesso agli uffici giudiziari e agli uffici dei servizi sociosanitari esclusivamente per la presentazione indifferibile e urgente di denunzie da parte di soggetti vittime di reati o di richieste di interventi giudiziari a tutela di persone minori di età o incapaci, nonché per consentire lo svolgimento di attività di indagine o giurisdizionale per cui è necessaria la presenza della persona convocata.

Una prima restrizione si era già vista dal 20 gennaio, data in cui entrava in vigore l’obbligo di green pass base per entrare nei negozi dedicati alla cura della persona, come parrucchieri ed estetisti.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia