Gli approdi
Mediterraneo, il dramma senza fine: 60 morti nell’ultimo naufragio, barca capovolta al molo di Cala Pisana
Il Mediterraneo continua a essere una tomba a cielo aperto. E non smettono di giungere dal mare notizie che affogano tra rabbia, incredulità e incapacità di prevedere ed evitare sbarchi che costano la vita a centinaia di migranti in fuga. Sono 137 le persone sbarcate a Lampedusa, a partire dalla mezzanotte di ieri.
Nel naufragio almeno sessanta sono morte in mare. Sull’isola, solo ieri, ci sono stati otto sbarchi e hanno toccato terra ferma 431 persone. Le ultime notizie di cronaca raccontano che la Capitaneria di Porto e la Guardia di Finanza hanno soccorso un gruppo di 65 persone (3 donne e 4 minori) nigeriane, sudanesi, senegalesi, somale e ivoriane partiti da Zawia in Libia e 47 (3 donne) gambiani, malesi, senegalesi e somali salpati da Sfax in Tunisia.
Tutti alla disperata ricerca di salvezza, di una vita dignitosa. I carabinieri invece hanno bloccato a Cala Pisana 25 (3 donne e 1 minore) eritrei, gambiani, etiopi e nigeriani salpati da Tagiura in Libia. La barca in vetroresina di 8 metri è stata ritrovata capovolta al molo di Cala Pisana. Altri due sbarchi di migranti, con un totale di 38 persone, a Lampedusa nelle cui acque antistanti sono stati agganciati i barchini partiti da Madhia e Sfax in Tunisia. Salgono così a sette, a partire dalla mezzanotte, con un totale di 365 persone, gli approdi. All’hotspot di contrada Imbriacola, nonostante il trasferimento di 300 ospiti fatto stamani con il traghetto di linea per Porto Empedocle, ci sono al momento 550 persone. Si è attivata la macchina della burocrazia e per la serata, la prefettura di Agrigento ha disposto un nuovo trasferimento: 330 persone verranno imbarcate sulla motonave di linea Veronese che giungerà all’alba di domani a Porto Empedocle.
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