Il Messico ha deciso di accordare l’asilo politico al presidente della Bolivia Evo Morales, che domenica è stato costretto ad annunciare le sue dimissioni. Lo annuncia il ministro messicano degli Esteri, Marcelo Ebrard. La ministra dell’Interno del Messico, “Olga Sanchez Cordero, ha deciso di accordare l’asilo politico a Evo Morales. La vita e la sua integrità fisica sono minacciate”, ha dichiarato Ebrard nel corso di una conferenza stampa a Città del Messico.

Il ministro degli Esteri messicano precisa che è stato Morales a chiedere asilo al governo del Messico: “Ci ha chiesto verbalmente e in modo formale di accordargli l’asilo politico nel nostro Paese”, ha detto Ebrard. “Il Messico si è sempre distinto nel corso della storia per avere protetto chi cercava un rifugio”, conclude il ministro degli Esteri messicano.

Abbandonato dall’esercito dopo tre settimane di violente manifestazioni, il socialista Evo Morales era al potere da quasi 14 anni e ha appunto annunciato le dimissioni domenica. La Bolivia si trova dunque da oggi senza dirigenza, dal momento che tutti i successori previsti dalla Costituzione boliviana in caso di addio del presidente, di fatto, si sono dimessi con lui, cioè il vice presidente Alvaro Garcia Linera, la presidente e il vicepresidente del Senato e il presidente della Camera dei deputati. A rivendicare il diritto a diventare capo dello Stato ad interim, allora, è la seconda vicepresidente del Senato, Jeanine Añez, dell’opposizione, che ha promesso di convocare nuove elezioni affinché “il 22 gennaio abbiamo un presidente eletto”.

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