Una nuova politica del lavoro
Milano, il Circolo Matteotti rilancia il dibattito sul lavoro: “Dare valore a salari e partecipazione”
Un divario sempre più ampio tra salari e costo della vita, una produttività che stenta a crescere, l’urgenza di governare l’innovazione tecnologica salvaguardando l’occupazione. Sono questi i temi al centro dell’iniziativa “Dare valore al lavoro” organizzata dal Circolo Matteotti di Milano per oggi, giovedì 10 luglio alle 17:30, presso lo Slow Mill di via Volturno 32.
La contrattazione come strumento di partecipazione
“Il Rapporto Annuale 2025 dell’Istat dimostra che l’Italia è ferma su un modello economico che non valorizza il lavoro”, sottolinea Enrico Vizza, segretario generale della UIL Milano e Lombardia, tra i relatori dell’incontro. “Salari reali ancora troppo bassi e una produttività che arretra sono due fragilità strutturali che continuano a frenare il Paese, alimentando disuguaglianze, precarietà e mancanza di prospettive per milioni di lavoratrici e lavoratori”. Per Vizza, la risposta passa attraverso il rilancio della contrattazione e del ruolo dei corpi intermedi: “La contrattazione e gli strumenti ad essa collegati possono garantire una prosecuzione dei processi partecipativi dei lavoratori per il tramite delle rappresentanze sindacali e datoriali. Abbiamo tutto il sistema bilaterale previsto dalla contrattazione che a nostro avviso dovrebbe essere il braccio armato di una Regione in tema di formazione e nuove competenze”.
L’innovazione al servizio delle persone
Alessia Cappello, assessora al Lavoro del Comune di Milano, pone l’accento sul ruolo dell’innovazione come motore di trasformazione: “L’innovazione è il linguaggio con cui il lavoro risponde alle sfide del nostro tempo. Non si limita ad accelerare i processi, ma li ripensa e li trasforma, diventando il motore di un’efficienza produttiva capace di creare un valore autentico per l’impresa, per chi vi lavora e per l’intera società”. L’assessora milanese sottolinea come l’innovazione non debba essere vista come un costo ma come “un investimento strategico per il futuro. E al centro di questo processo ci sono le persone: lavoratrici e lavoratori che, con le loro competenze rendono possibile la trasformazione e alimentano una crescita davvero sostenibile”.
Oltre il referendum, una nuova politica del lavoro
Dal fronte parlamentare, Lia Quartapelle, deputata del Partito Democratico, guarda oltre la recente sconfitta referendaria per proporre una riflessione più ampia: “Dopo il deludente esito del referendum, i problemi del mondo del lavoro in Italia sono ancora tutti aperti. Per proporre una convincente alternativa alla gestione di Giorgia Meloni e delle destre si deve partire da quello che il referendum non ha preso in considerazione, cioè dagli stipendi che sono troppo bassi, dalla scarsa qualità di molti impieghi e dal fatto che le nostre imprese producono in media poco valore aggiunto”. La parlamentare dem annuncia che durante l’incontro verranno presentate “alcune proposte per una nuova politica economica e del lavoro, usando un metodo diverso da quello che ha portato alla sconfitta del referendum: ripartiamo dall’analisi della realtà del lavoro di oggi e domani, riprendiamo il filo dell’unità sindacale, il confronto con Confindustria e il dialogo tra le forze di opposizione”. L’iniziativa del Circolo Matteotti vedrà la partecipazione, anche di Maria Elena Boschi, Carlo Calenda, Vincenzo Colla, Benedetto Della Vedova, Giorgio Gori, Tommaso Nannicini, Fabio Nava, Mariangela Pira, Fabiano Schivardi, Luca Stanzione e Giuseppe Pasini.
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