Ambrogio
Milano, la “politica del Nord” di cui abbiamo urgente bisogno non è un’istanza localistica
È tempo di alzare lo sguardo e ricominciare a guardare in Direzione Nord. Non si tratta di separatismi o antagonismi territoriali, ma di una necessaria riflessione strategica su quale debba essere il motore trainante del Paese nel contesto europeo e globale che ci attende.
Milano e il sistema produttivo settentrionale rappresentano un asset cruciale che non può più essere sottovalutato nella dialettica politica nazionale. Direzione Nord significa tornare a ripensare concretamente la fiscalità che soffoca le imprese, sostenere l’autonomia come strumento di efficienza amministrativa, e rafforzare le interconnessioni tra Regioni produttive che condividono sfide e opportunità. Istanze colpevolmente dimenticate.
Il capoluogo lombardo deve tornare a svolgere il ruolo di hub naturale in un sistema di relazioni che travalica i confini nazionali, dialogando direttamente con l’Europa e con i principali player internazionali. Non possiamo più permetterci di filtrare ogni decisione attraverso logiche che non tengono conto della specificità del tessuto economico settentrionale.
La “politica del Nord” di cui abbiamo urgente bisogno non è un’istanza localistica, ma una visione pragmatica che vede in Milano il driver fondamentale per innescare processi virtuosi in tutte le realtà produttive dell’area. Da Torino a Trieste, passando per il Veneto e l’Emilia, esiste un ecosistema imprenditoriale che attende risposte concrete.
Guardare in Direzione Nord significa, in ultima analisi, scommettere sul futuro dell’intero Paese attraverso le sue eccellenze più dinamiche. È questa la sfida che la politica deve raccogliere con urgenza.
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