L'attentato
Morte Fanil Sarvarov, Mosca è ferita ma non si ferma: una nuova arma per colpire i satelliti Starlink
L’esplosione è avvenuta alle 7 del mattino (ora locale) nel quartiere di Jasenovo, periferia di Mosca. Un boato che ha squarciato una Kia Sorento con a bordo il generale Fanil Sarvarov, 56 anni, a capo della Direzione per la preparazione operativa dello Stato maggiore delle forze Armate russe.
Chi era Fanil Sarvarov
Un nome di peso all’interno delle gerarchie militari moscovite. Era stato in Cecenia, quando il presidente era Bors Eltsin. Aveva combattuto poi di nuovo nella regione caucasica e in Ossezia e Inguscezia. Aveva preso parte all’attacco di Vladimir Putin contro la Georgia nel 2008. Era stato in Siria, nella guerra del Cremlino per sostenere Bashar al Assad. Ed era stato ora impiegato anche in Ucraina, nell’invasione che sta decidendo il destino non solo di Kyiv ma anche di Mosca.
Come è morto Fanil Sarvarov
Secondo le prime ricostruzioni, l’automobile su cui viaggiava il generale è stata fatta saltare in aria con 300 grammi di tritolo piazzato sotto il telaio. Un ordigno rudimentale, spiegano gli inquirenti, ma forte al punto da uccidere il generale sul colpo.
L’ombra ucraina sull’attentato
Una notizia, quella della sua morte, che è stata data immediatamente a Putin (impegnato a San Pietroburgo con i leader della Comunità degli Stati indipendenti). E il Comitato investigativo russo ha spiegato che le indagini, almeno per il momento, puntano tutte sulla “pista ucraina”. Del resto, non è un mistero che i servizi segreti di Kyiv, dall’inizio dell’invasione russa, abbiano mostrato una formidabile capacità di penetrare il sistema di sicurezza russo e colpire militari e personalità di spicco della nomenclatura nemica. Solo nell’ultimo anno sono stati uccisi tre generali Sarvarov, Igor Kirillov, a capo delle forze di protezione da attacchi nucleari, biologici e chimici, e Yaroslav Moskalik, vicecomandante del direttorato operativo dello stato maggiore russo. Negli scorsi anni sono stati uccisi Daria Dugina, figlia dell’ideologo Alexander Dugin, morta nell’esplosione della sua macchina, e il blogger Maxim Fomin, colpito dall’esplosione di un oggetto in un bar di San Pietroburgo. E anche se non sono mancati i sospetti anche su piste interne alle gerarchie russe, tra i servizi, altri apparati di potere, militari e organizzazioni criminali, la pista dell’intelligence ucraina è sempre stata una delle più importanti e concrete.
La fortezza Russia non è impenetrabile
Un modo per Kyiv anche di dimostrare che la “fortezza Russia” di cui si vanta Putin non è così impenetrabile, come accaduto con gli attacchi con i droni (ieri è stato colpito un terminal petrolifero nel territorio di Krasnodar) e i sabotaggi. “Si tratta, ovviamente, di un omicidio orribile, un assassinio, e i servizi speciali condurranno un’indagine e faranno tutto il necessario in questa situazione”, ha commentato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. E per lo “zar” si tratta di un colpo duro, che arriva mentre è impegnato su due fronti. Da un lato, l’avanzata nell’Ucraina orientale, lenta ma costante.
Ryabkov spegne gli entusiasmi USA
Dall’altro lato, il complesso negoziato con gli Stati Uniti. Ieri, il viceministro degli Esteri, Sergei Ryabkov, ha spento gli entusiasmi Usa dopo il vertice di Miami parlando di “progressi lenti” e denunciando i “dannosi ed estremamente nefasti tentativi di un gruppo di Paesi influenti che cercano di rovinare questo sforzo e di far deragliare il processo diplomatico”. Ryabkov ha anche detto che Mosca “è persino pronta a formalizzare legalmente” la volontà di non attaccare l’Unione europea e la Nato. Una scelta che, a detta del viceministro, si inquadrerebbe “nel contesto di una possibile risoluzione dell’attuale crisi basata sul principio di sicurezza uguale e indivisibile”. Quindi nell’ambito dell’accordo di pace con l’Ucraina. E si attende di vedere le mosse di Putin una volta incontrato il capo negoziatore Kirill Dmitriev. Nei prossimi giorni potrebbe esserci la telefonata con il presidente francese Emmanuel Macron, con l’Eliseo che ribadisce che sarà fatto in piena trasparenza con Kyiv e Bruxelles. Ma intanto, a livello militare, Mosca non si ferma. Secondo gli analisti, le forze russe avrebbero iniziato a compiere operazioni “facili” ma spendibili a livello di propaganda per far apparire l’offensiva come inarrestabile. Mentre due intelligence di Paesi Nato ritengono che la Russia stia studiando una nuova arma per colpire i satelliti Starlink, quelli di Elon Musk.
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