Dopo aver chiesto e ottenuto la cacciata di Davide Casaleggio e dell’associazione Rousseau, aver fatto cambiare lo statuto per essere proclamato leader assoluto, Giuseppe Conte è già pronto a mollare il Movimento 5 Stelle?

L’ex premier da Finale Emilia, dove è intervenuto questa mattina nel corso del suo tour in Emilia Romagna per le amministrative, evoca un passo indietro dalla guida dei 5 Stelle, anche se ovviamente non così vicino nelle tempistiche.

“Stiamo rilanciando il progetto del M5s, lo porteremo avanti, al di là degli interpreti. Siccome non ritengo di essere infallibile, e nemmeno vedo davanti un orizzonte poi così lungo, ve lo dico francamente: questo è un impegno stressantissimo. Lavorare così per il bene comune è una faticaccia enorme, quindi non credo che la potrò reggere fisicamente a lungo”, ha detto Conte da un palco allestito a Finale Emilia.

L’obiettivo? “Fare in modo che ci sia qualcuno più bravo di me, quando sarà il momento”. Ma il progetto 5 Stelle per l’ex presidente del Consiglio è forte e dovete appoggiarlo, non lasciate che altri parlino con la vostra voce”.

LA MEZZA MARCIA INDIETRO – Parole ‘sospette’ che hanno aperto un caso anche all’interno del Movimento, tanto da costringere di fatto Conte a fare chiarezza poche ore dopo il comizio di Finale Emilia, questa volta con un punto stampa a Cattolica, dove è intervenuto a sostegno del candidato sindaco pentastellato Mariano Gennari.

Qui, pressato dai giornalisti sul tema, Conte ha compiuto una mezza retromarcia: “Se si assume una responsabilità del genere, come presidente del Consiglio o alla guida di una forza politica, e lo si fa con serietà nell’interesse dei cittadini per il bene comune, vi assicuro che è un impegno enorme”.

Impegno che “richiede quindi un importante sforzo fisico”, sottolinea Conte, “era questo quello che volevo dire”. Anzi, ribadisce il leader pentastellato che rilancia, “c’è tanto entusiasmo e voglia di lavorare per il bene del Paese, c’è tantissimo entusiasmo tra le persone e questo ci dà la consapevolezza che siamo chiamati ad un compito di responsabilità”.

IL CASO AGITA I 5 STELLE – Parole che, come detto, hanno agitato non poco il Movimento 5 Stelle. Il deputato Gianluca Vacca commenta polemicamente l’uscita del leader pentastellato: “Sembra un po’ anomalo che un leader, appena eletto alla guida di un Movimento, dichiari di essere stanco – dice all’AdnKronos – Non mi pare una grande iniezione di fiducia questa dichiarazione. Bisogna capire cosa intendesse dire”. L’ex sottosegretario all’Istruzione qundi rincara la dose: “E’ una dichiarazione un po’ strana, uno che ha appena iniziato non penso si possa stancare subito, in così poco tempo. Sono parole strampalate. Magari è una battuta uscita male. Noi nelle piazze ci siamo sempre stati, lo abbiamo fatto per anni”.

E non va meglio nelle chat interne del Movimento, dove le critiche sono pesanti. Una deputata ricorda come Beppe Grillo abbia “attraversato a nuovo lo Stretto di Messina…”, a proposito della fatica fisica citata da Conte. Un altro senatore, alla prima legislatura, tenta invece la carta del paragone: “Ma cosa ha voluto dire? Sembra di sentire Zingaretti durante gli ultimi giorni della sua segreteria Pd. Se queste parole gli sono ‘uscite male’ è necessario chiarire questo equivoco: serve una dichiarazione che sprizzi energia politica da tutti i pori”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia