Dei due si persero le tracce nel 2014, un anno fa il ritrovamento dei corpi nella villa dove lavoravano
Omicidio dei badanti, il killer condannato all’ergastolo: “Per Luigi e Alessandro fu una vera esecuzione”
Luigi Cerreto, 23 anni e Alessandro Sabatino, 40 anni, lavoravano insieme come badanti nella villa di un anziano signore in contrada Tivoli, ad una decina di chilometri da Siracusa. Era il maggio 2014 quando di loro si persero le tracce. Poi nel febbraio 2021 il drammatico ritrovamento dei loro corpi sepolti proprio nel giardino della villetta dove lavoravano. A distanza di anni arriva la condanna all’ergastolo per Giampiero Riccioli, 51 anni, il ristoratore figlio dell’anziano per aver ucciso i due badanti del padre.
Come riportato da Caserta News, la sentenza è stata pronunciata, all’esito del processo con abbreviato, dal gup Migneco del tribunale di Siracusa che ha accolto la richiesta di ergastolo avanzata dal Procuratore Generale di Catania Cantone. Il giudice – oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la decadenza della patria potestà per Riccioli – ha disposto una provvisionale da 100mila euro per ciascuna delle parti civili, con il risarcimento che verrà poi quantificato in sede civile. Disposta una provvisionale da 15mila euro anche per l’associazione Penelope, che si è costituita in giudizio.
Alessandro Sabatino, di San Marcellino e Luigi Cerreto di San Marco Evangelista in provincia di Caserta, erano stati assunti come badanti dal padre di Riccioli. Di loro si perse ogni traccia nel maggio del 2014, fino all’improvviso ritrovamento dei corpi senza vita nel febbraio del 2021 nella villa di Giampiero in contrada Tivoli, ad una decina di chilometri da Siracusa. Le due vittime sparirono pochi giorni dopo essere arrivati a Siracusa per rispondere a un annuncio di lavoro pubblicato dal ristoratore per l’assistenza all’anziano padre.
Stando a quanto ricostruito dall’accusa dopo l’autopsia, Alessandro e Luigi vennero legati con delle fascette, fatti inginocchiare e uccisi con un colpo di pistola in testa: di fatto una esecuzione. A seguito del delitto i due vennero poi sepolti nel giardino, nel punto su cui successivamente venne realizzato un barbecue in muratura.
Quanto al movente, secondo la Procura vi sarebbero i forti dissapori tra i due badanti e il figlio dell’anziano, un ristoratore: Sabatino e Cerreto avevano minacciato di denunciare i maltrattamenti del figlio nei confronti del padre. Ma tra Sabatino, Cerreto e il figlio di Riccioli sarebbero emersi anche problemi e divergenze di carattere economico.
Accusa, la procura generale, che aveva avocato l’inchiesta dopo che per due volte la procura siracusana aveva presentato richiesta di archiviazione nei confronti del figlio dell’anziano. Alla richiesta della Procura generale si sono associate le parti civili per i familiari di Sabatino e Cerreto, oltre al legale dell’associazione Penelope.
Nell’udienza celebrata davanti al gup Migneco il legale difensore di Riccioli ha invece chiesto l’infermità mentale del suo assistito, negata dal gip del Tribunale dopo la relazione di un consulente. Difesa del ristoratore che al termine dell’arringa, ha, invece, sollecitato l’assoluzione dell’imputato, tratto in arresto nel febbraio scorso dopo un rocambolesco tentativo di fuga.
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