La tragedia a Salerno
Operaio travolto nel porto, Matteo Leone non ce l’ha fatta: “Aveva sconfitto grave malattia”
E’ morto nella notte Matteo Leone, l’operaio di 34 anni coinvolto in un terribile incidente avvenuto nel pomeriggio di martedì 25 maggio al molo 10 del porto commerciale di Salerno. Troppo gravi le ferite riportate dall’uomo, travolto da un carrello elevatore guidato da un collega, la cui posizione è al vaglio dell’autorità giudiziaria.
Tifoso della Salernitana, Matteo due anni fa aveva sconfitto una grave malattia. Era dipendente della cooperativa Flavio Giola”. Dopo l’incidente è stato trasportato in condizioni disperate all’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno dove i medici lo hanno sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Poi intorno all’una di notte il drammatico epilogo. Lesioni gravissime e politraumi contro i quali nulla hanno potuto i medici.
Dolore e sgomento nella città campana dove Matteo era conosciuto anche per il ruolo che ricopriva all’interno della paranza di Sant’Anna.
“L’ennesimo incidente al porto di Salerno è lo specchio dei tempi che viviamo. Tutti in prima linea a rivendicare interventi in tal senso e poi tutti inermi davanti a questi episodi. A chiarire responsabilità e dinamica ci penseranno le forze dell’ordine, ma ai sindacati i devono tornare a fare il sindacato. Basta passerelle con istituzioni sordi e assenti agli appelli che lanciamo da mesi”. A parlare è Luigi Vicinanza, componente della segreteria nazionale della Cisal Metalmeccanici.
“Lo scalo portuale è una polveriera. Tutti lo sanno, ma nessuno fa nulla. Ora preghiamo per il ragazzo vittima di questo incidente. Ma ora serve responsabilità. Il prefetto si dimetta se non è in grado di gestire l’emergenza sicurezza sui luoghi di lavoro che, dopo il Covid, è la più importante sul nostro territorio” ha aggiunto.
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