Luana D’Orazio aveva 22 anni, è morta mentre lavorava in un’azienda tessile a Montemurlo. Una tragedia sul lavoro che si porta via una giovanissima donna con tutta la vita davanti e un figlio di soli 5 anni, Donatello. Tutta la comunità e i suoi colleghi sono ancora increduli su quanto sia accaduto. Non possono crederci, la sua mancanza è troppo dolorosa.

La fabbrica dove lavorava la ragazza per ironia della sorte porta il suo nome. Oggi è rimasta chiusa e a disposizione degli investigatori che dovranno fare chiarezza su quanto successo e stabilire se dietro quel terribile incidente ci sia stato un errore umano o sia stata la causa di un mancato incidente delle norme di sicurezza.

Sul posto è arrivato anche anche il signor Marchetti, un amico di famiglia, sconvolto da quanto accaduto: “Luana era la figlia di un mio amico, era una ragazza di 22 anni, aveva un bambino di 5 anni, era fidanzata, era una ragazza semplice, per bene, lavorava volentieri e aveva volontà di lavorare, ha anche un fratello disabile, la situazione in famiglia è un po’ delicata”, ha detto intervistato dal Corriere.

E poi: “L’ho saputo tramite amici perché addirittura si è saputo prima noi che il babbo, i genitori lo hanno saputo ieri alle 14.30 quando sono arrivati i carabinieri, noi invece lo sapevamo da prima, è dura, mi sembra assurdo morire in questo modo con la sicurezza che c’è. Il padre è disperato”.

Sui social amici, colleghi e conoscenti la ricordano come persona solare e sempre sorridente. Aveva avuto il bambino giovanissima, a 17 anni, e appena finito il liceo aveva iniziato a lavorare per riuscire ad avere quella indipendenza che a 22 anni significa libertà. Luana aveva “voglia di ricominciare e cambiare”, ha detto una amico al Corriere. Luana lascia il figlio Donatello, i genitori e un fratello con cui viveva a Le Querci, nella periferia di Pistoia.

“Oggi è un giorno di dolore per la nostra città. Pistoia — ha detto il sindaco Alessandro Tomasisi stringe attorno alla famiglia di Luana, morta mentre stava facendo il suo lavoro in un’azienda tessile di Montemurlo. Il pensiero va alla madre e al padre di questa ragazza, al figlio piccolo che lascia e al fratello. In attesa degli accertamenti da parte degli inquirenti, in questo momento non ci sono parole sufficienti per commentare quanto accaduto. Resta solo — continua Tomasi — un grande senso d’ingiustizia, di rabbia e un dolore immenso davanti a simili eventi, inaccettabili, che ancora continuano ad accadere. Oggi piangiamo questa giovane vita spezzata, questa mamma che non c’è più, questa figlia che non c’è più”.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.