Pur con timidi segnali di ripresa, questo Primo Maggio 2021 è chiaramente segnato dagli effetti nefasti della pandemia di Coronavirus sul mondo del lavoro in Italia. Rispetto a febbraio 2020, ultimo mese prima della pandemia, gli occupati sono quasi 900 mila in meno e il tasso di occupazione è più basso di 2 punti percentuali.

Sono questi i dati snocciolati nel rapporto Istat su occupati e disoccupati. Come detto vi sono dei lievi segnali di ripresa dell’occupazione che, nel mese di marzo 2021, fa segnare un +0,2% pari a 34mila unità in più. Anche se il tasso della disoccupazione è in calo e si attesta al 10,1% (-0,1%), sale tra i giovani raggiungendo la soglia del 33% (+1,1 punti).

Sempre confrontando i dati con febbraio 2020, l’occupazione è diminuita per tutti i gruppi di popolazione, ma il calo risulta più marcato tra i dipendenti a termine (-9,4%), gli autonomi (-6,6%) e i lavoratori più giovani (-6,5% tra gli under 35). Nonostante il numero di disoccupati risulti stabile, il tasso di disoccupazione aumenta di 0,4 punti e il numero di inattivi è ancora superiore di oltre 650 mila unità, con il tasso di inattività più alto di 2 punti.

A marzo, rispetto al mese precedente, diminuisce anche il numero di inattivi (-0,3%, pari a -40mila unità). Il tasso di inattività scende al 36,8% (-0,1 punti). Nello stesso periodo, l’occupazione è diminuita per tutti i gruppi di popolazione, ma il calo risulta più marcato tra i dipendenti a termine (-9,4%), gli autonomi (-6,6%) e i lavoratori più giovani (-6,5% tra gli under 35).Le ripetute flessioni congiunturali dell’occupazione – registrate dall’inizio dell’emergenza sanitaria fino a gennaio 2021 – hanno determinato un crollo tendenziale dell’occupazione (-2,5% pari a -565mila unità). La diminuzione coinvolge uomini e donne, dipendenti (-353mila) e autonomi (-212mila) e tutte le classi d’età.

IL MESSAGGIO DI LANDINI – “Quest’anno non è un Primo Maggio normale, non è semplicemente una festa: è una giornata di mobilitazione e di lotta perché vogliamo rimettere al centro il lavoro, la sua capacità di cambiare le cose, di curare il Paese e le persone”. 

Questo il messaggio del segretario generale della Cgil Maurizio Landini, arrivato nel giorno in cui si celebra la Festa dei lavoratori, un augurio a chi un’occupazione ce l’ha, a chi la difende, a chi la cerca, a chi, dopo una vita di lavoro, è in pensione: “C’è un punto che con forza va rivendicato: chi crea la ricchezza è chi lavora. E quella ricchezza va ridistribuita equamente”, ha aggiunto Landini.

La pandemia, spiega il numero uno della Cgil, “sta aumentando le diseguaglianze e che sta facendo emergere un modello di sviluppo sbagliato che in questi anni ha svalorizzato il lavoro e che ha sfruttato l’ambiente e che oggi mostra tutta la sua debolezza”.

Il sindacato, con la crisi innescata dalla pandemia “rivendica la necessità di riconoscere diritti e tutele alle persone che per vivere hanno bisogno di lavorare – spiega Landini -. E proprio in questa direzione la giornata del Primo di maggio parla a tutto il mondo, perché purtroppo è aumentata la precarietà, ci sono tante forme di lavoro precario, i giovani e le donne stanno pagando un prezzo pesantissimo. Così come tanti anni fa si lanciò l’idea di ridurre il tempo di lavoro, oggi è il momento di costruire un lavoro di qualità, un lavoro che dia dignità alle persone, ma soprattutto che rimetta al centro cosa si produce, perché lo si produce, con quale sostenibilità ambientale”, avverte Landini nel suo video.

Redazione

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