Parla il Gran Cancelliere
Ordine di Malta, Paternò: “La salute mentale di 7,5 milioni di bimbi ucraini è a rischio estremo dopo quello che hanno visto in guerra”
L’Ordine di Malta è attivo in Ucraina da 35 anni. Dall’inizio della guerra nel febbraio 2022, ha dato supporto a circa 4 milioni di persone. 10mila tonnellate di aiuti distribuiti in oltre 70 località diverse. Il Gran Cancelliere, Riccardo Paternò di Montecupo, fotografa la situazione con i suoi occhi.
La guerra è ancora forte e presente, come ci può descrivere quello che si sta vivendo lì?
«Quotidianamente riceviamo immagini e notizie raccapriccianti dalla nostra ambasciata a Kyiv e dagli operatori umanitari del corpo di soccorso ucraino, impegnati in tutto il Paese. Davanti a tutto questo dolore, cui rischiamo di assuefarci da questa parte dell’Europa, riusciamo a intravedere segnali di speranza nel lavoro instancabile dei volontari che non hanno mai smesso di assistere la popolazione dal punto di vista sanitario, educativo, psicologico e sociale».
Uno dei vostri programmi principali è focalizzato al sostegno psicologico dei minori colpiti dalla guerra: cosa vi raccontano questi ragazzi?
«Secondo stime dei nostri operatori sul campo del Malteser Ukraine, il corpo di soccorso ucraino, la salute mentale di 7,5 milioni di bambini è a rischio estremo per quello che sono stati costretti a vivere in questi tre anni. Non ci stupisce, considerando che almeno un bambino su tre è stato testimone di omicidi o ferite gravi, e più di 3.600 scuole sono state danneggiate. Molti sono stati costretti a lasciare le loro case e hanno perso almeno un genitore, in genere il padre. Cerchiamo di rispondere attraverso progetti di supporto psicologico ma anche attività di integrazione sociale, come i campi estivi attraverso i quali – solo questa estate – porteremo fuori dal Paese più di 700 bambini. Non c’è dubbio che le conseguenze di questa guerra sono disastrose, e i più piccoli ne stanno pagando forse il prezzo più alto».
Oggi si parla della ricostruzione dell’Ucraina: cosa sta facendo l’Ordine di Malta?
«Dopo le prime fasi del conflitto, in cui abbiamo fornito immediata assistenza alle migliaia di sfollati interni e rifugiati, ci siamo attivati per fornire servizi sociali a oltre 60 centri in tutto il Paese. Alcuni di questi si occupano di persone che hanno riportato lesioni fisiche e necessitano di cure riabilitative. Pensare al futuro vuol dire anche prendersi cura delle persone che hanno sofferto traumi psicologici: in tre anni sono state erogate più di 60mila consulenze, di cui hanno usufruito oltre 37mila adulti e circa 45mila bambini e minori. Abbiamo organizzato inoltre centinaia di corsi di primo soccorso per formare nuovi volontari, migliorare i tempi di risposta a situazioni di emergenza e creare una rete di supporto sociale. Infine, mi preme ricordare che nel 2022 l’Ordine ha aperto una clinica per protesi a Lviv per aiutare le vittime delle esplosioni di mine: a oggi siamo stati in grado di fornire oltre 250 protesi a persone che hanno subìto amputazioni a causa del conflitto».
300mila persone sono state assistite dall’Ordine alle frontiere e avete allestito più di 60 rifugi per ospitare gli sfollati. C’è ancora speranza negli occhi degli ucraini: pensate possa realmente finire questa guerra in breve tempo?
«L’Ordine di Malta rinnova il suo appello alla comunità internazionale per preservare i princìpi del diritto umanitario internazionale e porre fine alle ostilità, come ribadito dal Gran Maestro dell’Ordine di Malta Fra’ John T. Dunlap alla Ukraine Recovery Conference. Prendo in prestito le sue parole per ribadire con fermezza che “l’attacco deliberato a civili e operatori umanitari, così come la distruzione pianificata di servizi sociali e infrastrutture, sono assolutamente inaccettabili”».
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