La 20enne ha denunciato i genitori alla polizia
“Papà, sono lesbica”, uomo picchia la figlia e la moglie lo incoraggia: l’agguato in strada
L’avrebbero praticamente seguita, padre e madre, pedinata, e quando hanno trovato la figlia con la fidanzata l’uomo sarebbe intervenuto: avrebbe cominciato a urlare, avrebbe afferrato la ragazza per i capelli, strattonata, trascinata fuori dall’automobile e picchiata davanti a tutti, in strada. È successo a Pesaro, Marche, sabato scorso, intorno alle 14:00. In piena strada e in pieno giorno, nei pressi del Lungomare. La ragazza ha denunciato i genitori alla polizia.
Padre e madre, 53 e 58 anni, tunisino e pesarese, non avrebbero mai accettato il fatto che la figlia fosse lesbica. La 20enne si era dichiarata, ha una fidanzata, era cosciente della situazione ma mai si sarebbe aspettata un agguato del genere. A viale Fiume, quando era da poco salita sull’automobile della fidanzata che l’aspettava. Il padre l’avrebbe afferrata alle spalle, per i capelli. La donna, durante l’aggressione, avrebbe invece incoraggiato il marito a picchiare la figlia.
A intervenire, fortunatamente, un dipendete dell’hotel Due Pavoni. “La ragazza aveva preso gli schiaffi, piangeva, era agitata, sembrava sul punto di esplodere. Io ho notato la scena e sono andato verso di lei. Si è divincolata, mi ha detto che era stata schiaffeggiata dal padre – ha raccontato l’uomo a Il Resto del Carlino – e che anche la madre le rendeva la vita impossibile perché non accettavano il suo essere lesbica. A quel punto, l’ho portata con me in hotel e ho impedito ai genitori di seguirla e metter piede nella proprietà dell’albergo ordinando loro di stare fuori o altrimenti avrei chiamato la polizia. Mi sono preoccupato anche della ragazza bloccata in macchina, dicendole di scendere e di venire in hotel senza paura. Nessuno l’avrebbe toccata”.
Roberto, questo il nome del dipendente, ha proposto alla 20enne di parlare con la madre. La ragazza ha accettato ma con riluttanza. Quando le due si sono incontrate nella hall è scoppiato un nuovo alterco, piuttosto veemente, e quindi la madre è stata fatta uscire dall’hotel. La ragazza ha parlato ancora con i genitori ma dall’interno dell’hotel: niente da fare, anche questo dialogo è finito presto. La 20enne è stata allora presa in consegna da alcuni amici. Lunedì “la ragazza è venuta a trovarmi per ringraziarmi – ha aggiunto ancora il dipendente della struttura ricettiva – e per dirmi che finalmente è andata via da casa dopo aver molto penato per le botte. So che è andata alla polizia a presentare la denuncia”.
La ragazza ha quindi denunciato. La Procura avrebbe aperto un fascicolo d’indagine per maltrattamenti. La 20enne avrebbe raccontato alle forze dell’ordine i maltrattamenti subiti anche da prima che confessasse loro di essere lesbica. Avrebbe parlato di botte, pedinamenti, insulti, perfino di un investigatore assoldato per seguirla. Avrebbe rifiutato una casa protetta, ha preferito trasferirsi a vivere da amici. “Stiamo cercando di contattare la ragazza perché non sappiamo chi sia. Vogliamo farle arrivare il nostro messaggio di vicinanza e solidarietà. Ci può contattare anche attraverso i social. Qualsiasi cosa possiamo fare per lei, siamo disponibili”, ha commentato Giacomo Galeotti, presidente provinciale di Arcigay che fa notare come le aggressioni verbali e fisiche siano aumentate negli ultimi tempi.
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