Il disegno di legge Zan, contro le Omotransfobie, passa il vaglio della Camera dei deputati. Il provvedimento ottiene il primo via libera con voto segreto: 265 sì, 193 contrari e 1 astenuto il risultato dello scrutinio. Il “ddl Zan”, dal nome del deputato del Partito Democratico Alessandro Zan, estende le protezioni già in vigore contro i crimini d’odio, prevista dalla legge Mancino del 1993, ai reati per omotransfobia, misoginia e abilismo.

Cinque deputati di Forza Italia (Bartolozzi, Polverini, Vito, Perego e Prestigiamocomo), si sono espressi a favore in dissenso dal gruppo, mentre prima del voto dai banchi del centrodestra si sono alzate grida come “libertà, libertà” e utilizzando dei fazzoletti a mo’ di bavaglio come protesta contro quella che viene considerata una riforma che limita la libertà di espressione, venendo richiamati dal Presidente Roberto Fico.

Il testo passa ora al Senato, dove i numeri della maggioranza sono più risicati: l’obiettivo del governo è quello di approvare senza modifiche il testo del ddl, che altrimenti dovrebbe passare nuovamente alla Camera.

Per il deputato Zan l’approvazione alla Camera è “un grande passo avanti contro discriminazioni, odio e violenze. Con lo stesso impegno e la stessa tenacia inizieremo il percorso al Senato. L’Italia raggiungerà questo traguardo di civiltà”.

Lega e Fratelli d’Italia da tempo sono schierati contro il decreto Zan. Oggi la leader di FdI Giorgia Meloni intervenendo in aula ha affermato: “Ma siete sicuri che gli omosessuali di questa nazione non avrebbero voluto vedervi al lavoro per difendere le loro attività piuttosto che su questa roba qui?”, mentre altri deputati hanno sottolineato come durante l’emergenza legata al Coronavirus la Camera è impegnata a votare una legge “non urgente”. In realtà il voto slittato fino alla giornata odierna del ddl Zan è dovuto proprio all’estremo ostruzionismo portato avanti dall’opposizione depositando più di 800 emendamenti.