A causa di un difetto di notifica, l’udienza che oggi, presso il Tribunale di Sorveglianza di Sassari, avrebbe dovuto rivalutare la posizione di Pasquale Zagaria, è stata rinviata al 4 giugno. A Zagaria, precedentemente detenuto in regime di 41 bis presso il carcere di Sassari, era stata concessa a fine aprile la detenzione domiciliare in quanto il suo stato di salute, gravemente compromesso da un tumore alla vescica, era incompatibile con la reclusione; a ciò si è aggiunto che il Dap non aveva fornito in tempo al Tribunale di Sorveglianza alcuna indicazione su una possibile struttura ospedaliera atta ad ospitare il detenuto.

Questa decisione, insieme ad altre simili, avevano scatenato molte polemiche: ‘stiamo facendo tornare in libertà boss pericolosi‘, tuonavano dai salotti tv alcuni magistrati e giornalisti, allarmando e disinformando la popolazione. Per questo il Ministro Bonafede è corso ai ripari con una serie di provvedimenti tra cui il decreto legge 10 maggio 2020: in merito alle ‘scarcerazioni’ di particolari detenuti condannati per reati di grave allarme sociale, è stato deciso che il tribunale o il magistrato di sorveglianza debba rivalutare costantemente se esistono ancora i motivi per mantenere la detenzione domiciliare o il differimento della pena.

Per questo è stata convocata l’udienza di oggi, ma gli avvocati difensori di Zagaria, Lisa Vaira e Andrea Imperato, dopo aver premesso che l’avviso di udienza è stato notificato da parte dei carabinieri di Pontevico al loro cliente solo il 13 maggio 2020, hanno eccepito innanzi al magistrato Riccardo De Vito che la notifica si è perfezionata quindi oltre il decimo giorno antecedente l’udienza.

La Procura Generale non si è opposta e l’eccezione è stata accolta. Nei giorni passati, tuttavia, precisamente lo stesso giorno dell’entrata in vigore del decreto su citato, il Dap, con la nuova direzione di Bernardo Petralia, aveva tempestivamente comunicato la disponibilità del reparto di medicina protetta dell’Ospedale Belcolle di Viterbo e successivamente anche quella dell’azienda ospedaliera SS Paolo e Carlo di Milano, vicino la casa di reclusione di Opera, per ospitare Pasquale Zagaria. Si sarebbe dovuto discuterne oggi ma è tutto rimandato. Ciò consente all’uomo di proseguire con le cure e gli accertamenti che precedono un intervento che subirà a breve. Rimarranno delusi gli esponenti del Movimento 5 Stelle che il 14 maggio sul Blog delle Stelle scrivevano in evidenza: “Il decreto Antimafia funziona. Anche il boss Zagaria tornerà in cella“.