Lo scontro tra due gruppi: ferito nella notte un 50enne
Pistola si inceppa, killer in fuga: Torretta terra di conquista, agguati e passerelle in scooter
Situazione incandescente alla ‘Torretta‘, zona popolare del quartiere napoletano di Chiaia dove dopo settimane di avvisaglia sembra essere in procinto di esplodere una guerra tra organizzazioni malavitose per la gestione dello spaccio, del racket (in forte calo, stando almeno alle denunce delle vittime, negli ultimi tempi), dei pontili e dei parcheggi abusivi.
La scorsa notte un pregiudicato già sottoposto a libertà vigilata è stato ferito da un colpo d’arma da fuoco al polpaccio destro in circostanze tutte da chiarire. L’uomo, Massimo Laviano, 50enne soprannominato “Terremoto” (nella foto), ha spiegato ai carabinieri intervenuti al pronto soccorso dell’ospedale dei Pellegrini (dove è stato refertato con 14 giorni di prognosi) di essere stato vittima di un tentativo di rapina. I malviventi avrebbero tentato di strappargli la collana e, alla reazione del 50enne, avrebbero poi esploso un colpo d’arma da fuoco.
Versione questa che gli stessi investigatori considerano assai fantasiosa. Sia perché sul luogo indicato, via Arco Mirelli, non sarebbero state trovate tracce ematiche né bossoli, sia perché da settimane la situazione alla Torretta è in continua fibrillazione.
Laviano, in passato legato al clan Piccirillo e con parentele anche nel gruppo Frizziero, avrebbe ricevuto un avvertimento, un messaggio chiaro da parte di una organizzazione intenzionata a prendere il comando della Torretta. Si tratta del gruppo Strazzullo che, stando a quanto emerso in alcune informative, sarebbe appoggiato da un’organizzazione criminale proveniente da Miano e già di scena tra i vicoli della Riviera di Chiaia e di via Piedigrotta da qualche settimana.
Passerelle in scooter per segnalare la nuova presenza su un territorio che da tempo, sotto il coordinamento del clan Licciardi dell’Alleanza di Secondigliano, era gestito prima dai Piccirillo e poi dai Frizziero. Queste ultime due organizzazioni si sarebbero associate tra loro, e con il supporto della famiglia Cirella, per contrastare i nuovi inquilini.
Il ferimento di Laviano, in carcere nel 2008 per estorsione e poi nel 2019 per una pistola carica trovata in casa, è solo l’ultimo di una serie di episodi che hanno visto protagonista il gruppo Strazzullo, rafforzato da una scarcerazione “eccellente”, e il clan di Miano, composto da giovanissimi pronti a tutto che già nell’area a nord di Napoli hanno dato vita a uno scontro con altri gruppi malavitosi per raccogliere l’eredità lasciata dal clan Lo Russo, smantellato da arresti e collaborazioni con la giustizia dei principali boss.
Nelle scorse settimane un agguato in piena regola, con tanto di pistola puntata in faccia a un esponente del gruppo Cirella, non sarebbe andato a buon fine solo perché l’arma impugnata dal killer si è inceppata.
© Riproduzione riservata






