Rischia fino a 20 anni di carcere per l’accusa di spionaggio. Pras Michel, nome d’arte del 50enne rapper haitiano Prakazrel Samuel Michel, icona dell’hip hop a stelle e strisce ed ex membro del trio americano Fugees assieme a Lauryn Hill e Wyclef Jean, è stato dichiarato colpevole di dieci reati tra cui spionaggio a favore di un Paese straniero, riciclaggio di denaro e frode bancaria.

Il verdetto è stato emesso dalla corte distrettuale federale di Washington e la sentenza è attesa nelle prossime settimane. La prima parte del processo, che si è chiusa ieri dopo tre settimane, ha visto tra i testimoni anche la superstar del cinema Leonardo DiCaprio: il divo di Hollywood è stato coinvolto nel processo perché assieme a Michel era incriminato anche il finanziere malese Jho Low, che nel 2012 aveva finanziato la produzione del film “The Wolf of Wall Street”, uscito l’anno dopo, in cui DiCaprio era il protagonista.

Stando alle accuse, Pras Michele avrebbe agevolato l’incontro e tentato di “creare collegamenti” tra una serie di alti funzionari dell’amministrazione americana, inclusi gli ex presidenti Barack Obama e Donald Trump, per conto del governo cinese e del finanziere malese, Jho Low, sospettato di aver fatto sparire oltre 4,5 miliardi di dollari dal fondo di investimento sovrano 1MDB.

Durante la sua testimonianza, la scorsa settimana, Michel ha affermato di aver ricevuto circa 20 milioni di dollari da Low nel 2012, per “ottenere una foto con Obama”. Il rapper avrebbe poi utilizzato almeno 800mila dollari per finanziare la campagna elettorale dell’ex presidente Usa Democratico attraverso una serie di finti donatori.

Michel inoltre sarebbe stato pagato da Low per fare pressione sul governo statunitense affinché lasciasse cadere le accuse a suo carico per lo scandalo 1MDB. In particolare l’uomo d’affari malese avrebbe dato al musicista cento milioni di dollari perché convincesse il governo Usa, incluso lo stesso Trump, a far cadere le accuse su di lui. Il finanziere della Malesia è stato incriminato come Pras, ma ha fatto perdere le tracce: secondo gli investigatori si sarebbe rifugiato in Cina

Quanto ai rapporti col governo di Pechino, il rapper avrebbe fatto pressioni per conto del regime cinese per tentare di ottenere l’estradizione di un imprenditore cinese dissidente, Guo Wengui, arrestato negli Stati Uniti per un altro caso di truffa.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.