L’intelligence degli Stati Uniti considera probabile che la Russia possa ricorrere alla minaccia nucleare qualora la guerra in Ucraina dovesse continuare a trascinarsi. “Poiché questa guerra e le sue conseguenze diminuiscono lentamente la forza convenzionale della Russia” Mosca “probabilmente farà progressivamente affidamento sul suo deterrente nucleare per proiettare forza sul suo pubblico domestico e all’estero”, ha osservato il tenente generale Scott Berrier, capo della Defense Intelligence Agency (Dia), in un’audizione parlamentare, come riferisce Bloomberg. Le considerazioni del Pentagono a poche ore dall’ultimo attacco frontale del Presidente americano Joe Biden a Vladimir Putin: “Un dittatore omicida, un puro criminale”.

La definizione segue quella di “criminale di guerra” che Biden aveva usato annunciando altri 800 milioni – dopo i 200 dei giorni scorsi – di dollari di aiuti a favore dell’Ucraina. Pacchetto di aiuti che contemplava anche l’invio di altre armi, più sofisticate e precise di quelle mandate precedentemente, come i droni kamikaze. Il segretario di Stato Antony Blinken ha denunciato come la Russia stia “preparando il terreno per attacchi biologici o chimici sotto falsa bandiera”. Gli Stati Uniti si dicono preoccupati dalla possibilità che la Cina possa aiutare la Russia.

Pechino ha negato la richiesta di aiuti militari da Mosca – l’indiscrezione era stata lanciata dal Financial Times – ma il portavoce della Casa Bianca Jen Psaki ha confermato il timore appena ieri. La Cina nei giorni scorsi aveva descritto l’alleanza con la Russia “forte come una roccia”. Un legame saldato dall’accordo firmato in occasione delle Olimpiadi Invernali di Pechino. Il New York Times aveva anche scritto che Xi Jinping era stato avvisato con anticipo da Putin dell’invasione. Altra smentita.

Il dialogo Cina-Usa appare decisivo in questa fase. Il primo faccia a faccia dopo l’esplosione della guerra si era tenuto a Roma tra il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Jake Sullivan e l’inviato per la politica estera Yang Jiechi. Oggi pomeriggio, alle 14:00 italiane, prevista la telefonata Biden-Xi Jinping. All’interno dell’amministrazione USA, secondo Bloomberg, circola l’opinione secondo la quale Xi Jinping sarebbe intenzionato ad assumere una posizione ancora più vicina alla Russia sul conflitto.

La minaccia nucleare in Ucraina era già apparsa nello scenario con l’attacco russo e l’occupazione della centrale di Zaporizhzhia – una delle azioni più gravi del conflitto – e di quella di Chernobyl. L’allarme statunitense scaturisce dalle difficoltà sul terreno che starebbero incontrando i russi sul terreno – lo stallo porterebbe anche agli attacchi aerei, per dissuadere dalle difficoltà militari. Anche per l’intelligence britannica i soldati russi non riescono ad avanzare. “Una protratta occupazione di parti del territorio ucraino minaccia di indebolire l’esercito russo e di ridurre il suo arsenale di armi modernizzato mentre le conseguenti sanzioni economiche potrebbero causare una prolungata depressione economica e uno stato di isolamento diplomatico”, ha spiegato Berrier. La combinazione della resistenza ucraina e delle sanzioni economiche minaccerà “la capacità della Russia di produrre munizioni a guida di precisione”. Il timore, secondo i generali statunitensi, riguarderebbe testate con un raggio di azione ridotto, non da distruzione planetaria. Comunque un gesto gravissimo e terribile, una linea rossa.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.