Una esercitazione militare effettuata dall’esercito bielorusso in concomitanza con un lancio di missili, riconducibili alla Russia, che hanno colpito la cittadina Sarny, nell’oblast’ di Rivne, nel nord dell’Ucraina. E’ tutto da chiarire quanto avvenuto nella serata (circa le 21.30 ora locale) del 16 marzo, nel 21esimo giorno di guerra.

Prima le numerose segnalazioni da parte degli abitanti di almeno sette città del sud della Bielorussia, al confine con l’Ucraina, che denunciavano con tanto di video le “esplosioni massicce” in corso. Testimonianze che arrivavano da centri abitati (Baranavichy, Luninets, Stolin, Hantsavichy, Slutsk, Kletsk) nella zona di Brest.

In precedenza il capo della regione di Brest aveva annunciato lo svolgimento di esercitazioni, programmate, di artiglieria dell’esercito bielorusso. Secondo la Ukrainska Pravda, il capo del comitato esecutivo di Brest, Oleksandr Rogachuk, aveva riferito che nella regione si sarebbero svolte esercitazioni programmate di artiglieria. In concomitanza, le forze russe (almeno così riportano i media locali) hanno lanciato missili, probabilmente dalla Bielorussia, verso Sarny con lo scopo di bombardare un nodo ferroviario. Il sindaco della cittadina ucraina ha poi riferito che i missili hanno distrutto una struttura militare.

Nessun commento, invece, da parte del governo della Bielorussia, guidato da Aleksandr Lukashenko, fedelissimo di Vladimir Putin. Non a caso ha da tempo consentito alla Russia di utilizzare il territorio bielorusso per organizzare l’invasione dell’Ucraina e, una volta scattata lo scorso 24 febbraio, per continuare a pianificare e lanciare attacchi militari.

 

Ad oggi l’esercito di Minsk non ha preso parte, almeno ufficialmente, alla guerra, smentendo l’11 marzo scorso una imminente invasione dell’Ucraina (prevista dagli 007 di Kiev). Sempre in quella stessa giornata, il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov fece sapere che l’aviazione russa si apprestava a colpire alcune zone in Bielorussia direttamente dall’Ucraina con l’obiettivo di coinvolgere il governo di Aleksandr Lukashenko nella guerra. Nel suo discorso rivolto al popolo bielorusso che chiama “amici“, Reznikov spiega che “secondo informazioni in cui siamo pienamente fiduciosi e confermati, al momento il comando delle truppe di occupazione russe sta preparando una serie di provocazioni sanguinose”. “Provocazioni” che al momento non si sono verificate, almeno in via ufficiale

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Napoletano doc (ma con origini australiane e sannnite), sono un aspirante giornalista: mi occupo principalmente di cronaca, sport e salute.