Nuovi segretari regionali per il Pld di Marattin
Regionali Puglia, Conte, Boccia ed Emiliano fanno fuori la lista di Renzi. Esami istologici nel cassetto, Calenda vuole commissariare la Sicilia
Depositate sei liste per Antonio Decaro in Puglia, Casa Riformista non c’è. Ed è subito maretta tra i renziani. Pare che Michele Emiliano ci abbia messo del suo per tenere Matteo Renzi fuori dall’uscio. La Puglia è la regione di Giuseppe Conte, di Francesco Boccia. E il passo sbarrato avrebbe portato IV a inserire qualche nome dei suoi nella lista per Decaro, rinunciando al simbolo testato nei giorni scorsi con successo in Calabria e Toscana.
Renzi non si scompone: «Dobbiamo fare uno sforzo diverso: far diventare Casa Riformista il luogo del buon senso. Della proposta. Del sogno. E però non dimenticare gli ideali perché i numeri senza l’anima sono niente, in politica. Questa è la partita dei prossimi mesi», scrive sulla sua e news settimanale il leader di Italia Viva. Per Azione il problema non si pone: non credono nelle regioni, in questo regionalismo inefficace, i calendiani. Anzi, alzano il tiro chiedendo di intervenire sulla Sicilia: «Commissariare la Regione Sicilia, ora. Lo Stato si occupi dei siciliani», chiedono Azione di Carlo Calenda e la Fondazione Einaudi. «Da pochi giorni – si legge nell’appello diffuso – è morta a Trapani una donna, a cui la sanità regionale ha consegnato il referto di un esame istologico otto mesi dopo l’intervento chirurgico, quando nel frattempo il tumore si era diffuso e non si poteva più intervenire. Questa tragedia non può essere archiviata come un semplice caso di malasanità – nella sola provincia trapanese 3300 esami istologici sono stati dimenticati nei cassetti per mesi – e rappresenta la prova più emblematica del collasso della sanità siciliana e, più in generale, della cronica incapacità dell’amministrazione regionale di garantire ai cittadini il diritto di accesso ai servizi pubblici essenziali”.
Per Azione e Fondazione Einaudi la situazione in cui versa oggi la Sicilia “non solo autorizza, ma impone l’intervento sostitutivo dello Stato, a partire dal settore sanitario ed estendendosi a tutti i servizi pubblici fondamentali. Quando una Regione non assicura più ai propri cittadini i livelli essenziali di assistenza e il diritto alla salute, l’inadempienza non è più politica, ma costituzionale». Per il Partito Liberaldemocratico è stato, quello trascorso, un fine settimana di congressi regionali. Il partito di Luigi Marattin, che ieri con una dichiarazione ha celebrato il buon successo di Milei in Argentina, ha strutturato la sua presenza sul territorio. Eletti anche i nuovi responsabili regionali. Ada Pozzi per le Marche, il manager pubblico Marco Beltrami (già con Fare per Fermare il declino) per la Liguria, l’ingegner Alberto Pilotto, già consigliere comunale di Monza, per la Lombardia.
In Emilia-Romagna, Giorgia Bellucci è la prima segretaria regionale del PLD. «Siamo una possibilità per tutti, non un privilegio per pochi- afferma Bellucci- vogliamo dare voce a chi ha smesso di credere che la politica possa cambiare le cose, a chi chiede credibilità nelle proposte e coerenza nei valori. La politica deve tornare a parlare al cuore delle persone, restituendo fiducia e speranza», ha dichiarato la neoeletta segretaria regionale. Merito, concorrenza, tagli agli sprechi e riduzione della pressione fiscale sono le parole d’ordine del Pld. A livello regionale, il partito sarà organizzato in forum tematici che riguardano semplificazione amministrativa, spending review, sanità, turismo, scuola, lavoro, agricoltura e sicurezza.
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