Il Doge non avrebbe gradito l'ipotesi Coni
Regionali Veneto, Stefani candidato governatore, Zaia a Roma alla guida di un Ministero: le ipotesi prima del vertice nel centrodestra
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha accolto a Venezia Nicolò Guarrera, in arte “Pieroad”, il giovane vicentino che ha compiuto il giro del mondo a piedi in cinque anni no-stop, percorrendo un totale di 35mila chilometri. “L’ho seguito, è una cosa unica nel suo genere – ha dichiarato Zaia -, un’avventura emozionante che merita un film. I veneti hanno questo vizio di andare in giro per il mondo, lui interpreta il Marco Polo moderno”.
Forse sarà proprio dopo aver meditato su quella lunghissima peregrinazione a tutto tondo lungo la sfera terrestre che Zaia ha deciso che no, lui il nomade della politica non lo vuole proprio fare.
La storia è con lui. Il consenso anche. Dopo aver fatto tre mandati pieni, merita un approdo certo e premiante. Se verso gli alleati è sempre stato dialogico, ora è dialettico anche nelle dinamiche di via Bellerio. Può essere lui l’architrave di una Lega che, sospinta dalle pulsioni vannacciane, inizia a barcollare. D’altronde Luca Zaia sta alla storia della Lega più o meno come Umberto Bossi, di cui a breve ricorre l’ottantaquattresimo compleanno.
Ne era già co-fondatore un anno prima che al Carroccio aderisse Attilio Fontana, allora candidato sindaco di Induno Olona, nel varesotto. Nei giorni scorsi Fontana, Presidente della Lombardia, al congresso della Lega giovani c’è andato giù pesante: «C’è qualcuno che vuole vannaccizzare la Lega. Io dico col ca… che ci riesce! La Lega non sarà vannaccizzata» ha assicurato. Standing ovation. Salvini corre un rischio gratuito, a tenerlo fermo. E così, mentre per il Veneto il centrodestra sta preparando il terreno per il 32enne Alberto Stefani, vicino al segretario Matteo Salvini, pare che qualcuno abbia parlato a Zaia di un incarico nazionale importante a Roma. Settimane intere a cercare di intuire dove si arrivasse a parare, per poi atterrare dalle parti del Coni. Di sport Zaia si occupa solo nella vita privata, a quanto risulta. Non avrebbe gradito.
D’altronde è stato tra i più memorabili, e forse perfino apprezzati ministri dell’Agricoltura. Potrebbe dunque prendere il ministero di cui oggi è titolare Francesco Lollobrigida, che la premier promuoverebbe volentieri al Viminale. Uno scambio Lega-Fdi a spese del tecnico d’area Matteo Piantedosi. Il presidente Veneto attende ancora un via libera o un eventuale stop a una lista civica a suo nome, che Salvini si è limitato a definire un “valore aggiunto”, rinviando la decisione al tavolo dei leader. Un vertice atteso anche per chiarire le candidature nelle altre regioni. Se da una parte si cerca di slegare la riconferma del meloniano Francesco Acquaroli dalla scelta degli altri nomi in corsa in Puglia, Campania e Veneto, dall’altra si certifica lo stallo nella trattativa. Niente è deciso – si ripete da via della Scrofa – tutto è ancora aperto, in attesa del vertice tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi, che potrebbe tenersi questa settimana, anche se al momento non risulta in agenda.
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