Studenti e personale scolastico hanno trovato sui banchi la proposta di riforma della scuola che il Partito Liberaldemocratico ha preparato in queste settimane, con un lavoro collettivo di operatori del settore ed esperti. “Innanzitutto, cosa non funziona oggi?”: questa la domanda che ci siamo posti nell’elaborare la proposta. Oltre al problema dei bassi stipendi dei docenti, riteniamo vi siano troppe differenze nelle opportunità offerte agli studenti nei diversi territori; burocrazia e rigidità creano intoppi nel sistema scolastico; la dispersione scolastica resta un grave problema, con numeri ancora allarmanti; infine, un sistema che non premia il merito e che non è in linea con le esigenze della società rende la scuola attuale poco funzionale.

La riforma in quattro pilastri

Ecco perché il Partito Liberaldemocratico propone una riforma radicale in 4 pilastri: riforma degli ordinamenti; autonomia scolastica vera; nuova formazione e carriera dei docenti; riforma della governance scolastica. Rispetto alla riforma degli ordinamenti, siamo favorevoli all’obbligo che vada dai 5 ai 18 anni. Immaginiamo una scuola d’infanzia obbligatoria a 5 anni, con bilinguismo opzionale, seguita da una scuola primaria (6-11 anni) a tempo pieno e due discipline in lingua inglese da madrelingua. La scuola secondaria (11-18 anni), verrebbe divisa in 3 fasi: triennio generale: a tempo pieno, con approccio laboratoriale e interdisciplinare; anno di orientamento dedicato alla scelta dei percorsi; triennio di specializzazione nei licei, tecnici, professionali, apprendistato o alternanza.

Il superamento del modello centralistico

Per quel che riguarda l’autonomia, la nostra proposta prevede che venga superato il modello centralistico. Alle scuole competerebbero: offerta formativa personalizzata; gestione oraria e del personale; reclutamento e organizzazione del lavoro; raccolta fondi aggiuntivi; edilizia scolastica; portfolio studenti e piani individuali. Relativamente alla carriera del personale, proponiamo che ci sia un sentiero specifico per i dirigenti scolastici (con test psicoattitudinale e valutazione biennale esterna). Per i docenti immaginiamo una carriera in tre livelli: iniziale, ordinario ed esperto, con progressione mista anzianità, merito e introduzione di figure direttive intermedie tramite concorso. Infine, ci siamo concentrati sulla governance scolastica: proponiamo la figura del dirigente scolastico – con potere gestionale e organizzativo, deleghe mirate, selezione diretta del personale – coadiuvato da un ufficio di dirigenza.

Una scuola forte, libera e competente

Vogliamo, da liberaldemocratici quali siamo, una scuola pubblica forte, libera e competente. Che accompagni ogni studente fino ai 18 anni con percorsi completi, orientati, personalizzati. Che riconosca il merito, responsabilizzi le scuole, valorizzi il personale. Che non sia più solo un’appendice del Ministero ma una istituzione autonoma, vicina ai bisogni reali dei territori e delle famiglie. L’ultima organica riforma della scuola risale al 1974: aver da allora o trascurato la scuola o averla considerata poco più che un ammortizzatore sociale ha creato gran parte dei problemi in cui siamo immersi oggi. Ecco perché riteniamo che sia arrivato il momento di affrontare il tema con una riforma, fatta non contro ma assieme a chi lavora, per passare dalla scuola della rassegnazione e dell’appiattimento alla Scuola della Repubblica. La “fabbrica di futuro” che i nostri studenti e i nostri insegnanti meritano. È tempo, dunque, di una scuola della Repubblica del futuro.

Patrizio Del Prete

Autore

Responsabile Scuola e Formazione PLD