Curiosità
Salvatore Lioniello vittima di gogna social: “In pizzeria c’è un topo”, ma è il figlio…
Può sembrare una puntata di “Cucine da incubo” e invece è tutta una grossa bufala che però ha provocato una pioggia di insulti social su Salvatore Lioniello, il pizzaiolo che ha costruito una realtà molto apprezzata con la sua pizzeria Da Lioniello a Succivo. Tutto è iniziato con un video tutorial del pizzaiolo dalla sua cucina: Lioniello mostra, lo scorso 5 maggio, ai suoi follower come fare una pizza come la sua. Ma alle sue spalle, improvvisamente, si vede passare una piccola ombra che somiglia a un topo. E subito è partita la pioggia di insulti e accuse sui social col video diffuso via chat. “Ma è la testa di mio figlio Leo“, risponde su Instagram il pizzaiolo e spiega com’è andata veramente.
Nel video pubblicato su Facebook si vede il pizzaiolo mentre prepara la pizza. A un certo punto alle sue spalle un ombra corre veloce lungo il piano di lavoro. A prima vista sembrerebbe trattarsi di un topo che corre sul bancone di una delle più rinomate pizzerie campane, sempre in cima alle classifiche e molto apprezzata per il design. Il popolo del web non ha esitato e subito ha puntato il dito contro il pizzaiolo al grido di “vergogna!“, dicendo che la pizzeria è sporca e che lì ci sono i topi.
A guardare bene il video però, ingrandendo l’immagine, subito si capisce che quell’ombra non è un topo ma la testa di suo figlio Leo che cammina al di là del bancone. L’inquadratura non lascia dubbi allo spettatore attento: sulla sinistra si vede una signora davanti alla quale sarebbe passato il presunto topo. Se tale fosse stato la donna avrebbe come minimo urlato per lo spavento. A questo si aggiunge che all’inizio del video si sente il pianto di un bambino, chiaro segno della sua presenza.
Anche il pizzaiolo ha spiegato su Instagram com’è andata veramente mostrando in video il bancone e lo spazio strettissimo su cui avrebbe dovuto camminare il topo: impossibile. Dunque il noto pizzaiolo è stato vittima di una fake news e dell’ennesima gogna social.
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