Sean Penn racconta Zelensky e la guerra in Ucraina, annunciata l’uscita del film: “Amo quell’uomo”

Foto da Instagram

Sean Penn in Ucraina, appena scattata l’operazione di “smilitarizzazione” e “denazificazione” lanciata dal Presidente russo Vladimir Putin. Sean Penn che girava un documentario sulla crisi alle porte dell’Europa. È passato quasi un anno, da quel 24 febbraio 2022. E l’attore hollywoodiano è stato visto nel frattempo al fianco di Volodymyr Zelensky, che lasciava a piedi l’Ucraina per la Polonia, mentre regalava al Presidente ucraino uno dei suoi due Premi Oscar come miglior attore. A neanche un anno dall’inizio dell’invasione quel documentario è in uscita. Si intitolerà Superpower, il racconto di mesi di incontri ravvicinati, di persona e via Zoom, dell’attore e del co-regista Aaron Kaufman, con il Presidente Zelensky e sarà presentato fuori concorso il 17 febbraio al Festival del Cinema di Berlino.

“È un documentario girato in circostanze difficilissime, ma è anche un film che racconta il ruolo dell’arte e dell’artista in tempi difficili”, ha detto il direttore artistico festival Carlo Chatrian. A Berlino, nel corso della rassegna, saranno inoltre presentati nove nuovi film di cineasti dall’Ucraina. Penn era stato in Ucraina già nel novembre del 2021, quando aveva visitato il confine tra Russia e Ucraina nell’est del Paese, dove il conflitto infuria dal 2014, e aveva intervistato soldati da una parte e dall’altra. La sua idea iniziale era quella di raccontare la traiettoria di Zelensky: uomo di spettacolo, attore, comico e producer, protagonista della serie tv satirica Servitore del Popolo, l’entrata in politica e l’elezione a presidente nel 2019. “Quando ha deciso di entrare in politica la gente sapeva chi era e ha reagito emotivamente al personaggio che aveva creato”, ha detto Penn a Variety. Penn e Kaufman erano già in Ucraina il 23 febbraio 2022, un giorno prima dell’invasione annunciata in tv da Putin.

“Pensiamo a uno scontro tra David e Golia. David era agile, pronto a combattere in modi diversi”, ha aggiunto Kaufman. “David gli Ucraini”, ha continuato Penn: “Mentre Golia sono centinaia di migliaia di russi, e non stanno vincendo la guerra”. A inizio marzo 2022 Penn aveva lasciato il Paese: aveva condiviso sui social una fotografia mentre si spostava, trolley alla mano, in strada verso il confine polacco. “Io e i miei colleghi abbiamo camminato per chilometri verso il confine dopo aver abbandonato la nostra macchina lungo la strada. Quasi tutte le auto hanno a bordo donne e bambini, senza segni di bagaglio, e quell’auto è il loro unico bene di valore”, aveva raccontato l’attore sui social.

Ho intenzione di partecipare a una grande festa quando gli ucraini prevarranno su questa guerra. Non sappiamo se sarà un breve periodo, non sappiamo se ci saranno perdite orribili o minime e quanto queste ci spezzeranno il cuore. Ma sappiamo che prevarranno gli ucraini”, aveva detto l’attore statunitense sicuro dell’esito finale del conflitto. All’Oscar – forse quello per Mystic River di Clint Eastwood, ha rivelato l’attore – il Presidente ucraino ha risposto con il conferimento all’attore dell’Ordine al merito di 3° grado per meriti personali significativi “nel rafforzamento della cooperazione interstatale, nel sostegno alla sovranità e nell’integrità territoriale dell’Ucraina e per un contributo significativo alla divulgazione del nostro stato nel mondo”. Sull’impegno nel sociale di Penn è stato realizzato il documentario Citizen Penn, di Discovery Plus, uscito nel 2020.

“Sean Penn ha dimostrato un coraggio che molti, soprattutto tra i politici occidentali, non hanno. Più persone come lui, veri amici dell’Ucraina, arriveranno nel nostro Paese, prima riusciremo a fermare i vili attacchi di Putin”, la nota rilasciata a Newsweek dall’ambasciata ucraina negli Stati Uniti. “Il nostro paese gli è grato per questa dimostrazione di coraggio e onestà”.