La donna non sarà processata
Senza patente, a 18 anni guida un bolide e travolge e uccide un pedone a Roma. La madre lo copre: “Sono stata io”
Ha provato a coprire il figlio, che a 18 anni e senza patente era alla guida di un bolide quando, nei pressi di una curva, travolse e uccise un 29enne che camminava a bordo strada a Tor Bella Monaca, a Roma. La madre 46enne, appresa la notizia, si era addossata tutte le colpe spiegando agli investigatori che c’era lei alla guida dell’auto, che lei stessa aveva preso a noleggio. La donna, però, è stata scoperta – come riporta oggi Repubblica – ma non andrà a processo perché il reato di favoreggiamento non scatta se si è parenti di primo grado dell’autore del reato.
Il figlio, invece, dovrà rispondere di omicidio stradale aggravato dal fatto che si trovava alla guida di un’auto – così come riporta il quotidiano romano – senza aver conseguito la patente. Un’auto di grossa cilindrata, una Bmw X4 M Competition da oltre 500 cavalli, che anche se neopatentato non avrebbe potuto guidare (il Codice della Strada fissa un limite d’età ben preciso, 21 anni, per poter noleggiare una supercar e, di conseguenza, guidarla), e che era stata noleggiata nei giorni precedenti dalla stessa madre. Il 9 febbraio scorso il figlio, non è chiaro se con il via libera dei genitori o meni, si è impossessato della vettura iniziando a girare per Roma. Poco dopo la tragedia, falciando a 90 chilometri orari in un tratto dove il limite era 50, un uomo che camminava su un marciapiede in via dell’Archeologia a Tor Bella Monaca. Per il pedone, Emmanuele Cleber Catananzi, 29 anni, non c’è stato nulla da fare.
“Guidavo io la macchina” aveva spiegato la donna, intervenuta sul luogo della tragedia poco dopo. Ma sia le testimonianze raccolte sul posto dalla polizia municipale sia le immagini delle telecamere di videosorveglianza hanno cristallizzato la presenza alla guida del 18enne. Un episodio avvenuto mesi prima della tragedia della Lamborghini guidata da uno youtuber di 20 anni che travolte un’altra auto, uccidendo un bambino di 5 anni e ferendo la madre e la sorellina. Anche in quella circostanza l’auto era stata noleggiata per una vera e propria maratona social che prevedeva decine di ore alla guida di una vettura di lusso, sempre più spesso condotta da giovanissimi che, oltre a essere distratti, non riescono a gestire la potenza dei cavalli e le relative accelerazioni fulminanti.
© Riproduzione riservata






