La Juventus è tornata. Messe alle spalle le traversie della scorsa stagione, i bianconeri sembrano davvero un’altra squadra. È questa la principale sentenza emessa dalla prima giornata del campionato di Serie A. E se la formazione schierata a Udine da Allegri era sostanzialmente composta da volti noti, a sorprendere è stato l’atteggiamento tattico: lasciati in soffitta catenaccio e contropiede, la Juve ha scelto la via del pressing asfissiante e del dominio a tutto campo. Il 3 a 0 di Udine porta in dote, oltre ai tre punti, un ritrovato tandem d’attacco – Chiesa e Vlahovic – e un gruppo di millennials che potrebbe fare la fortuna non solo di Allegri ma anche di Luciano Spalletti, neo ct della Nazionale. Stando a ciò che si è visto alla prima uscita, possiamo ipotizzare una bella lotta per la classifica dei cannonieri: alle doppiette di Lautaro, Osimehn e del redivivo Bellotti vanno aggiunte le reti di Vlahovic, di Chiesa e di Immobile.

Tra le note liete – oltre alle pronosticabili vittorie di Napoli e Inter contro Frosinone e Monza – va registrata anche la conferma dell’Atalanta, capace di vincere al Mapei Stadium e di liquidare con un classico 2 a 0 il Sassuolo, alle prese con il “Caso Berardi”. Subentrando dalla panchina, De Ketelaere – per un anno oggetto misterioso a Milano – in pochi minuti ha già trovato il modo per essere decisivo.

Molto bene anche la Fiorentina. Arthur e Nzola hanno già dimostrato quanto importanti possano essere per dare un senso compiuto e completo alle idee di Vincenzo Italiano. Nelle ultime sedici partite dello scorso campionato, con 32 punti i viola erano stati secondi solo a Lazio e Inter (34 punti a testa). I tre punti di Marassi, dove il Genoa è stato domato con sorprendente facilità, sembrano confermare la bontà del percorso intrapreso. Giovedì a Vienna, gara di andata dei playoff per qualificarsi alla Conference League, si attendono segnali di conferma.

Sorprende in negativo la partenza delle romane: la Roma è stata fermata in casa dalla Salernitana e la Lazio sconfitta a Lecce. E se i giallorossi possono cercare attenuanti in un mercato ancora da completare, i biancocelesti devono seriamente riflettere: la formazione di Lotito per molti potrebbe ambire addirittura alla vittoria finale, ma la sconfitta di domenica rappresenta sicuramente qualcosa di più di una semplice battuta d’arresto. Chissà se Sarri si sia pentito delle dichiarazioni “pepate” della vigilia (calendario manovrato, calciomercato ancora aperto e caldo torrido a disturbare l’avvio di stagione) e soprattutto se i suoi calciatori avranno compreso il senso dello sfogo del tecnico toscano al termine della gara: “Non miglioriamo mai, commettiamo sempre i soliti errori. Inammissibile il modo in cui abbiamo subito due reti in pochi minuti nella fase finale del match”.

Mancano ancora diversi giorni alla finale del calciomercato e sicuramente il quadro è destinato a mutare. I tifosi però hanno interrotto la lunga astinenza estiva e sono pronti a sognare e a innamorarsi di nuovi idoli. La speranza è che finalmente sia la volta dei giovani italiani, troppe volte sacrificati per fare spazio a fenomeni d’oltrefrontiera che spesso hanno deluso le attese.