Il segnale è arrivato, chiarissimo, con la revoca del suo difensore di fiducia dopo l’ultima udienza del Riesame: Salvatore Giuliano, il “rosso” di Forcella, responsabile della morte di Annalisa Durante, la ragazzina di 14 anni morta il 27 marzo del 2004, colpita per errore dai proiettili mentre era in strada in compagnia delle amiche, si pente.

Una collaborazione con la giustizia che potrebbe fare da spartiacque per molte inchieste sulla camorra. Salvatore Giuliano, nipote del boss Luigi pentitosi 21 anni fa, era stato scarcerato lo scorso anno dopo la condanna a 20 anni per la morte di Annalisa Durante, centrata alla testa da un commando del clan Mazzarella che in via Vicaria Vecchia, a Forcella, puntava ad uccidere l’allora 19enne Salvatore.

Tornato libero Giuliano aveva però immediatamente provato a riorganizzare il clan a Forcella, finendo però per essere nuovamente arrestato lo scorso maggio per estorsione aggravata dal metodo mafioso. 

Il timore di dover passare altri lunghi anni in una cella ha spinto Salvatore Giuliano a offrire la propria collaborazione allo Stato. A 36 anni il nipote del boss Luigi, sulla carta, si dice pronto a cambiare vita. 

Nel quartiere sembra ci sia “nervosismo” per tale scelta, con la famiglia del neo pentito che sarebbe già stata trasferita in altra località segreta per evitare ogni tipo di ritorsione.

LA MORTE DI ANNALISA DURANTE – Il 27 marzo 2004, un sabato sera, il far west fece capolino in via Vicaria Vecchia, nel quartiere Forcella. Mentre Annalisa Durante, 14 anni, stava chiacchierando con un’amica, due ragazzini su uno scooter spararono dei colpi diretti al boss Salvatore Giuliano detto ‘o russo (il rosso, per via del colore dei suoi capelli), nel mirino del clan rivela. 

Annalisa era sulla traiettoria dei colpi sparati dal commando, con un proiettile che le le trafisse l’occhio raggiungendo il cervello. Dopo tre giorni di coma irreversibile, con una macchina che le pompava ossigeno nei polmoni, morì.

Il 31 marzo 2006 il ventunenne Salvatore Giuliano venne condannato dalla quarta sezione della Corte d’assise del tribunale di Napoli a 24 anni di reclusione. Nonostante la pena sia stata ridotta in appello a 18 anni, con la sentenza del 16 aprile 2008 la Cassazione ha definitivamente condannato Salvatore Giuliano a 20 anni di reclusione. 

L’ULTIMO ARRESTO DI GIULIANO – Scarcerato lo scorso anno dopo aver scontato la condanna a 20 anni come responsabile dell’omicidio di Annalisa Durante, Giuliano si era subito riorganizzato reclutando giovani soggetti pronti a tutto. 

Un piano durato poco perché lo scorso maggio in vico Pace, sempre a Forcella, il “rosso” è stato arrestato in flagranza per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Giuliano venne sorpreso nel tentativo di taglieggiare gli inquilini di un palazzo: fondamentale la testimonianza di una donna che aveva anche ripreso con un video l’arrivo del gruppo criminale intento a estorcere il denaro. In manette, oltre a Giuliano, finirlo il cugino Cristiano Giuliano, Antonio Morra e Giuliano Cedola.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.