Risulta addirittura comica l’avversione di Corrado Augias verso Jannik Sinner, cui indirizza varie accuse, tra le quali quella di non pagare le tasse in Italia. Grazie a Dio, però, ogni individuo è libero di andare ad abitare nel Paese in cui vuole, e lo faremmo tutti se avessimo i soldi di Sinner (e di Augias).

Augias è un gentiluomo colto e dai modi urbani, ma non è nuovo alle invettive sulle tasse, assai politicamente corrette. Tuttavia il giornalista si basa su concetti economici medievali. Ci sentiamo di svelargli un segreto: le tasse non servono assolutamente a sostenere la spesa pubblica. Questa è solo la vulgata istituzionale e sistemica per farle pagare ai cittadini, facendo loro credere che sia l’unico modo in cui lo Stato può ottenere le proprie risorse finanziarie.

In verità, lo Stato non ha nessun bisogno di chiedere denaro ai suoi cittadini per il semplice motivo che… è proprio lo Stato che crea il denaro circolante, e lo crea dal nulla. Naturalmente occorre che lo Stato sia sovrano, come gli Usa, la Cina, la Russia… E non un servo dell’Unione (Bancaria) Europea. Altrimenti dovrà chiedere il denaro in prestito alle banche private, che a quel punto saranno loro a crearlo dal nulla… E questo sarebbe già un eccellente motivo per uscire dalla UE.

Potremmo, quindi, consigliare ad Augias di studiare i testi di Stephanie Kelton, accademica alla Missouri-Kansas City University e al Levy Economics Institute di New York, Economista Capo della Commissione Bilancio del Senato durante la presidenza Obama. Oppure semplicemente di leggersi l’interessante saggio ‘Lo Stato senza tasse’ (Robin Edizioni) di Andrea B. Nardi, dove uno per uno sono smontati tutti i luoghi comuni sul denaro, primo fra tutti che esso sia – per lo Stato – limitato. Fino alla conclusione che, appunto, lo Stato non ha per nulla bisogno delle tasse dei cittadini, con buona pace della Fornero.
Speriamo in tal modo di evitare di sentire ancora le prediche di Augias sulle tasse, e lasciamo che Sinner continui beatamente a vincere.

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