C’è una prima svolta nelle ricerche di Damien e Myles Sanderson, i due killer del Saskatchewan, la provincia del Canada dove all’alba di domenica i due hanno accoltellato e ucciso dieci persone, ferendone altre 18 (di cui quattro in condizioni critiche, 9 stabili e quattro già dimessi).

Uno dei due, che come si è poi scoperto sono fratelli, è stato trovato privo di vita: si tratta dal 31enne Damien. La polizia locale ha reso noto che il cadavere è stato trovato lunedì sera a James Smith Cree Nation, lì dove sono stati compiuti la maggior parte degli attacchi, una piccola comunità indigena dove vivono circa 2mila persone. I fratelli hanno accoltellato a morte almeno due persone, un anziano e una giovane madre di due bambini, anche nel vicino villaggio di Weldon, di appena 200 abitanti, uccidendo le loro vittime casa per casa.

Il corpo di Damien Sanderson è stato rinvenuto in mezzo all’erba, nei pressi di una casa che la polizia stava per esaminare proprio nell’ambito dell’inchiesta sulla strage compiuta dai due fratelli. Per Rhonda Blackmore, a capo della polizia locale, le ferite fanno pensare che Damien Sanderson sia stato ucciso, non essendo compatibile con ferite autoinflitte.

Resta ancora latitante invece Myles Sanderson e non vi sono al momento ipotesi sull’eventuale sua responsabilità nella morte del fratello maggiore. Come scoperto nell’ambito delle indagini, Myles Sanderson ha diversi precedenti penali per atti di violenza contro persone e proprietà, per questo la polizia lo stava cercando già dallo scorso maggio, quando il minore dei fratelli Sanderson era scomparso dopo esser stato messo provvisoriamente in libertà mentre scontava una pena di cinque anni per rapina e aggressione.

I due fratelli si erano dati alla fuga dopo la strage a bordo di una Nissan Rogue nera con la targa della provincia di Saskatchewan, avvistata l’ultima volta domenica pomeriggio a Regina, il capoluogo provinciale. L’ipotesi è che Myles Sanderson, pericoloso e armato stia ancora utilizzando il veicolo per scappare dalla provincia, dove è stato dichiarato lo stato di emergenza.

Resta ancora un mistero anche le cause degli accoltellamenti. Il capo della Federazione delle Nazioni Indigene Sovrane aveva diffuso una dichiarazione poco dopo la strage in cui alludeva alla possibilità che gli accoltellamenti fossero legati al traffico di droga, ma al momento gli inquirenti non hanno comunicato ipotesi ‘ufficiali’.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia