Dovrà dimostrare di saper trasformare la protesta in proposta
Szumski, il medico radiato che presiederà il primo Consiglio in Veneto: la storia, il voto di protesta e le ricette scritte in dialetto
La politica veneta ha il gusto del paradosso. Riccardo Szumski, il medico radiato dall’Ordine per le sue posizioni contro i vaccini Covid, non solo entra in Consiglio regionale, ma in quanto consigliere più anziano (ha 73 anni) presiederà la prima seduta dell’assemblea. Sarà lui, il simbolo della “resistenza” ai protocolli sanitari, ad aprire la dodicesima legislatura del Veneto.
“Resistere Veneto”, la lista da lui fondata e guidata, ha raccolto il 5,13% su base regionale, pari a 96.474 voti. Abbastanza per superare lo sbarramento e portare a Palazzo Ferro Fini due consiglieri: lo stesso Szumski e il sociologo vicentino Davide Lovat. Nel suo comune, Santa Lucia di Piave, è arrivato primo con il 43%. Nell’intera circoscrizione di Treviso ha sfiorato il 10%. Per capire il fenomeno bisogna guardare anche a cosa è successo negli ultimi anni al voto di protesta in Veneto. Quel fermento antisistema che tra il 2013 e il 2018 aveva trovato casa nel Movimento 5 Stelle — capace allora di raccogliere consensi trasversali, con una prevalenza a destra — è rimasto in buona parte orfano dopo la svolta impressa dal governo Conte 2. La scelta di allearsi con il Pd, la partecipazione al governo Draghi, il profilo sempre più organico al centrosinistra hanno allontanato una fetta di elettorato veneto che cercava un canale di protesta antisistema. Szumski ha intercettato esattamente quel bacino.
La sua biografia aiuta a capire il personaggio. Nasce nel 1952 a Bernal, in Argentina, da padre polacco sopravvissuto ai campi di concentramento e madre veneta. Diventa medico di base, poi sindaco di Santa Lucia per due mandati (1994-2002 e 2012-2022). È in quegli anni che si fa notare per iniziative “venetiste”: certificati di nascita in dialetto, ricette mediche scritte in veneto, ostilità alle ricorrenze civili nazionali. Ma è durante la pandemia che la sua figura esplode. Si oppone ai protocolli governativi, continua a visitare i pazienti con metodi propri, si schiera contro l’obbligo vaccinale e il green pass. L’Ordine dei medici di Treviso lo radia. Lui presenta ricorso e va avanti.
Nel 2022 fonda “Resistere con Szumski”, che diventa il nucleo del movimento politico. “L’enorme astensionismo dimostra che i partiti non interpretano più quello che pensa la gente”, ha detto la sera dello spoglio. Ha promesso di portare in Consiglio “”le istanze del popolo veneto, quello stanco delle balle della politica”. Ora dovrà dimostrare di saper trasformare la protesta in proposta. Intanto, però, si gode l’ironia della storia: il medico cacciato dall’Ordine che apre i lavori del Consiglio regionale.
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