Immagino un totem che ricordi ai torinesi, e non solo, quanto tempo manca al 2030. Un conto alla rovescia pensato come quello che ci separa ad un appuntamento importante, per il quale prepararci. In questo caso il nostro rendez vous riguarda il clima, ma in realtà riguarda le vite di tutti noi, presenti e future. L’Agenda 2030 fissa obiettivi precisi rispetto all’ambiente e alla sostenibilità, facendo particolare riferimento al clima, alla biodiversità e alle risorse energetiche. Quanto accade quotidianamente al nostro pianeta dovrebbe ricordarci che la sostenibilità ambientale e la transizione ecologica ed energetica non sono concetti astratti o materia di solo studio universitario, sono un’urgenza a cui ogni cittadino è chiamato ad interrogarsi e a rispondere, senza allarmismi od estremismi, ma con razionale e lungimirante buonsenso. Ormai i campanelli d’allarme sono quotidiani, ultimi – solo in ordine di tempo – le Hawaii e Bardonecchia. Questo è il quadro.

Perché l’idea del Totem? Environment Park è il Parco Tecnologico di Torino, società attiva da oltre 20 anni sull’innovazione ambientale, punto di riferimento per Pubbliche Amministrazioni e imprese nei percorsi di sostenibilità. Una realtà che esiste dunque da tempi non sospetti, a dimostrazione dell’attenzione estrema, da sempre, di Torino e del Piemonte su questi temi, e di cui ho il piacere di essere Presidente da pochi mesi.

Envi Park può contare su un ambiente professionale di altissima qualità e su personale molto capace, con cui si è instaurata da subito grande collaborazione, in particolare con il direttore Davide Damosso e con l’Amministratore Delegato Matteo Beccuti. Pensiamo dunque sia arrivato il momento di sensibilizzare tutte le persone, non solo gli ultra ambientalisti, rispetto ai temi del cambiamento climatico e delle energie pulite. Dovrebbero essere argomenti comuni sui quali confrontarsi davanti ad un caffè, nei posti di lavoro, a scuola, o al supermercato. Un argomento di conversazione quotidiano non lasciato solo agli studiosi, che hanno il compito imprescindibile di donarci un approccio scientifico e non istintivo e di aiutarci nell’elaborazione di buone pratiche, ma non possono essere lasciati soli. Le buone pratiche hanno senso solo se messe in campo da ciascuno di noi.

Se passando dal quartiere in cui ha sede Envi Park le persone vedessero campeggiare un totem con un conto alla rovescia genereremmo domande, riflessione e dibattito. Perché un countdown verso il 2030? Cosa significa? Perché preoccuparci del clima? Cosa può fare concretamente ciascuno di noi, senza assolutismi o rigidità incompatibili con le complesse vite quotidiane delle famiglie?

Sono profondamente convinto – e molte persone autorevoli l’hanno detto prima di me – che i piccoli cambiamenti nei gesti quotidiani del singolo, se messi in campo da tutti, possono fare la netta differenza e che una mentalità aperta alla sostenibilità e alla transizione ecologica può tracciare un futuro nuovo per le nostre aziende, chiamate ogni giorno alla sfida della modernità consapevole.

Giacomo Portas

Autore