Il giallo
Trovato morto Sergei Protosenya, vicepresidente del colosso Novatek: è il secondo oligarca in pochi giorni
Sono saliti a due il numero di oligarchi russi morti in circostanza ancora da chiarire negli ultimi giorni. Martedì è stato trovato senza vita nella sua villa di Lloret de Mar, località balneare nei pressi di Barcellona, in Spagna, il magnate Sergei Protosenya.
Il corpo del 55enne, che per sette anni ha ricoperto il ruolo di vicepresidente del colosso russo del gas Novatek e il cui patrimonio personale è stimato intorno ai 440 milioni di euro, è stato trovato assieme a quello della moglie Natalya (53 anni) e della figlia Maria, appena 18enne. A lanciare l’allarme è stato il figlio maggiore, rimasto nella residenza abituale della famiglia in Francia, che non riusciva a contattarli.
Sulla morte dell’oligarca per ora resta il mistero. Secondo canale tv spagnolo ‘Telecinco’, Protosenya avrebbe ucciso con un’ascia la moglie Natalia e la figlia di 18 anni mentre dormivano e in seguito si sarebbe impiccato in giardino.
Ma i Mossos d’Esquadra, gli investigatori catalani, valutano anche l’ipotesi di un triplice omicidio. L’ipotesi di omicidio-suicidio presenterebbe infatti un’incongruenza: sul cadavere dell’oligarca, che avrebbe colpito a morte moglie e figlia, non ci sono tracce di sangue, trovate invece su un paio di calzini che potrebbero essere stati utilizzati come dei guanti per non sporcarsi.
Protosenya, laureato in economia e ingegneria alla Kuibyshev School di Mosca, è stato chief financial officer della compagnia petrolifera Tarkosaleneftegaz e capo contabile di Novatek, fino a diventarne vicepresidente.
La morte di Protosenya segue quella di Vladislav Avayev, 51 anni, ex consigliere del Cremlino ed ex vicepresidente della Gazprombank, trovato morto il giorno dopo Pasqua assieme alla moglie incinta Yelena (47 anni) e della figlia Maria di 13, uccisi da colpi di arma da fuoco.
I tre sono stati trovati senza vita nel loro appartamento di Mosca, col cadavere di Avayev che aveva una pistola in mano. A trovare i corpi è stata Anastasia, 26 anni, figlia maggiore del milionario. La giovane, ha ricostruito la Tass, non riusciva a mettersi in contatto con la famiglia e quindi si sarebbe recata presso l’abitazione. La porta era chiusa dall’interno: è il particolare che ha spinto la polizia a ipotizzare la strage familiare.
Una carneficina forse scatenata da motivi di gelosia. Si legge di una presunta relazione della moglie con l’autista del banchiere, licenziato qualche tempo fa. Il britannico Daily Mail cita un’altra ipotesi, adombrata da una vicina di casa, che richiama in causa una crisi finanziaria scatenata dalle sanzioni occidentali. “Forse si è ucciso per quello, forse era stato travolto dai debiti. Tutti sono depressi, alcuni sono disposti a prendere misure estreme”, ha dichiarato la donna.
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