La donna è grave ma non in pericolo di vita
Uccide il direttore di un albergo e spara all’ex compagna, il carabiniere Molinaro ‘armato’ dalla gelosia: era già stato sospeso dall’Arma
Giuseppe Molinaro, il 56enne carabiniere fermato nella serata di martedì per l’omicidio del direttore di un hotel di Castelforte (Latina) Giovanni Fidaleo e il ferimento della 31enne compagna dell’albergatore Miriam Mignano, attualmente gravissima in ospedale a Roma dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico all’intestino (ma non è in pericolo di vita), era stato sospeso dall’Arma per comportamenti violenti.
La circostanza emerge oggi in un articolo del Corriere del Mezzogiorno. Originario di Teano, in provincia di Caserta, per anni Molinaro è rimasto in servizio a Castelforte: proprio quando era in forza ai carabinieri del paesino in provincia di Latina era stato sospeso per comportamenti aggressivi, tanto che gli era stata anche tolta la pistola.
Dopo un percorso di riabilitazione, era stato quindi riammesso e assegnato a Carinola, in provincia di Caserta. Sono stati proprio i colleghi casertana a fermarlo: Molinari, secondo quanto ricostruito, si era recato a Teano presso la sua psicoterapeuta. Anche grazie alla professionista il 56enne militare ha quindi deciso di consegnarsi ai colleghi dopo averli contattati, con i carabinieri di Capua che lo hanno prelevato e trasportato in caserma.
Domani si terrà davanti al Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere l’udienza di convalida del fermo di Molinaro, attualmente recluso nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, padre di tre figli e con un matrimonio sgretolato alle spalle.
Il Gip dovrà pronunciarsi sulla convalida del fermo disposto dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, emettere quindi eventuale ordinanza cautelare d’urgenza; a quel punto si dovrà dichiarare incompetente e trasferire la documentazione alla Procura, che a sua volta invierà le carte alla Procura di Cassino, competente per territorio, essendo i delitti avvenuti in quella circoscrizione.
Secondo quanto riferisce l’Ansa, dagli accertamenti effettuati è emerso che dalla pistola di ordinanza di Molinaro, che il carabiniere ha usato per sparare, mancavano sette proiettili. Sul piazzale antistante la struttura alberghiera sarebbero stati ritrovati circa 20 bossoli.
Sul movente non ci sono particolari dubbi. Il carabiniere si era recato presso l’albergo per avere un chiarimento con Fidaleo riguardante la 31enne Mignano, con cui Molinaro aveva avuto una relazione poi finita. La nuova presunta ‘storia’ tra la 31enne e Fidaleo avrebbe scatenato la gelosia del carabiniere, che ha aperto il fuoco contro entrambi.
Il direttore dell’hotel “Nuova Suio” è morto praticamente sul colpo, la donna invece è stata trasportata d’urgenza al ‘Gemelli’ di Roma. Determinanti, per ricostruire l’accaduto, saranno gli esami balistici e ancora di più la testimonianza della donna ferita.
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