Israele nel mirino
Un testo unico contro l’odio antiebraico: le proposte di Lega e Forza Italia
Il dibattito italiano degli ultimi mesi è stato segnato da tensioni e da un preoccupante ritorno dell’odio antiebraico. È necessario ricordare il contesto: il 7 ottobre Hamas ha compiuto contro Israele il più grave massacro dalla Shoah, costringendo Israele a una risposta vitale per la propria sopravvivenza. Da allora, in Occidente si è diffusa una mobilitazione che mira a delegittimare il diritto di Israele a difendersi. In questo clima si è radicalizzato lo slogan che nega l’esistenza stessa dello Stato ebraico e si intreccia con estremismi che evocano la cancellazione del popolo ebraico. Il Coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo ha registrato nel 2024 un incremento del 400% degli atti antisemiti. Questo dato, da solo, dovrebbe essere sufficiente a far comprendere a tutti l’urgenza di un argine legislativo chiaro e incisivo.
L’unico strumento adeguato, in una società democratica, è una legge che condanni con fermezza le condotte inequivocabilmente antisemite. In base alla definizione IHRA – contrariamente a quanto affermato dai suoi detrattori – la critica politica alle scelte del governo israeliano non è antisemitismo. Lo è invece aggredire docenti universitari, impedire a professori ebrei di tenere lezione, vandalizzare sinagoghe e pietre d’inciampo, bloccare conferenze solo perché i relatori sono ebrei, impedire a studenti ebrei di organizzare incontri accademici. Come lo è perseguitare cittadini italiani di religione ebraica per presunte posizioni politiche attribuite loro sulla base dell’identità religiosa. Estirpare queste condotte significa finalmente affrontare una patologia antica della nostra società, che ritorna ciclicamente come un mostro dalle molte teste, e che chi studia l’antisemitismo dovrebbe conoscere profondamente.
Sorprende che una legge di civiltà – finalizzata a liberarci dall’odio del passato e del presente – sia osteggiata da una parte della sinistra, mentre viene sostenuta da forze politiche spesso additate in piazza come “fasciste”. Mi auguro che questa opposizione non sottenda calcoli di consenso o convenienze di schieramento. È necessario scegliere da che parte stare. La definizione IHRA riafferma il diritto di Israele ad esistere come Stato ma non pone in alcun modo limiti alla sacrosanta libertà di criticare il governo israeliano, come si fa per qualunque altro Paese al mondo.
Per tutte queste ragioni, riteniamo essenziale che il disegno di legge promosso da UAII venga adottato al più presto. L’inserimento di percorsi formativi nelle scuole, come richiesto dalla nostra associazione, rappresenta uno degli strumenti più efficaci di prevenzione dell’odio. Del pari le proposte di legge tutelano esplicitamente la libertà di ricerca e di insegnamento, com’è previsto dalla Costituzione. Il ddl non introduce nuovi controllori: chiede che gli organismi di vigilanza universitari individuino una figura incaricata di monitorare le iniziative contro l’antisemitismo, in linea con i codici etici e con la strategia nazionale già vigente. In Commissione Affari Costituzionali al Senato e alla Camera sono depositate proposte presentate dal senatore Romeo (Lega), dal senatore Gasparri (Forza Italia), dall’onorevole Molinari (Lega) e dall’onorevole Malaguti (Fratelli d’Italia). Riteniamo auspicabile un testo unico condiviso, che includa anche la proposta Delrio sul contrasto dell’antisemitismo online. La lotta all’antisemitismo deve essere trasversale, così come lo è stato l’impegno di UAII con le forze politiche di ogni orientamento, e deve prevedere anche la creazione di un fondo per iniziative nelle università, sulla scia delle proposte della senatrice Segre. Oggi come ieri, bisogna chiaramente saper scegliere da che parte stare.
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