La prima manovra del Governo Meloni rappresenta ciò che sarà il Governo nei prossimi anni. Oltre a smantellare l’intero sistema di welfare non mantiene nessuna delle promesse fatta durante la campagna elettorale. Procediamo con ordine. Pensioni: innalzamento delle minime a mille euro. Proposta di Forza Italia e inserita nel programma di coalizione. Alla prima manovra di bilancio, con l’inflazione a quasi il 12%, le nuove pensioni minime non supereranno la soglia dei  600 euro e sarà rimodulato tutto lo schema di adeguamento delle pensioni rispetto al costo della vita.

Le fasce infatti passano da tre a sei e ciò significa che chi ha lavorato e versato maggiori contributi nel corso degli anni si vedrà un adeguamento delle pensioni del tutto irrisorio rispetto ai costi aumentati. Quota 103. Proposta della Lega. Chi ne aderisce, fin quando non maturerà i requisiti pieni dell’età pensionabile, vedrà  decurtato il proprio assegno pensionistico. Reddito di cittadinanza. Abolizione. Proposta dell’intera coalizione di governo. Con questa manovra di bilancio il governo si impegna in otto mesi a riformare il sistema dei centri per l’impiego e a trovare lavoro agli abili per arrivare poi all’abolizione. Che il reddito di cittadinanza andasse rivisito e che si dovessero applicare misure più restrittive, era scontato.

Fatto così, senza prevedere alcun sistema di sostegno al reddito, per chi ne ha realmente bisogno, che vada a compensare il reddito di cittadinanza è un grave errore. Ci ritroveremo a fine anno prossimo con milioni di poveri in più e una bomba sociale pronta ad esplodere. Flat tax per tutti. Cavallo di battaglia della Lega. Ci sono sostanziali differenze tra i lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti. I primi avranno una flat tax del 15% fino a 85 mila euro (comprensiva di Irpef, Irap, Iva). Un lavoratore dipendente continua a pagare il 43% di Irpef, cui si aggiungono addizionali e contributi. Se poi apre una partita Iva per arrotondare, la flat tax per lui non vale.

È giusto invece che la riduzione delle tasse sul lavoro valga per tutti. Caro energia e bollette. Il governo Meloni copia (male) le misure del governo procedente e anzi procede a tagliare alcuni bonus, soprattutto quello sulle accise dei carburanti (da 30 a 18 centesimi) che colpirà esclusivamente le famiglie. Con l’aumento del carburante di 12 centesimi previsto dalla manovra oltre ad aumentare tutti i prezzi al dettaglio aumenteranno anche le spese delle famiglie e dei lavoratori. La coperta è corta, lo ha confermato il Ministro Lollobrigida. Noi ne eravamo a conoscenza. Ma prendere in giro gli italiani è altra cosa.