Ci sono voluti 7 anni per riuscire a individuare e arrestare l’uomo che l’11 aprile 2016 avrebbe impugnato una spranga e ucciso Valentina Tarallo, 28 anni, sotto casa sua a Ginevra. La giovane era una ricercatrice originaria di Orta Nova, in Puglia. Gli investigatori, 7 anni dopo, hanno fermato l’uomo con cui all’epoca aveva una relazione, accusato di aver commesso l’omicidio. Le impronte dell’uomo, senegalese, erano state trovate sulla mazza utilizzata per uccidere la giovane. È stato individuato nella periferia di Dakar. Negli anni l’uomo, ricercato, era sempre riuscito a sfuggire all’arresto cambiando identità.

A ricostruire la vicenda è il Corriere della Sera. Valentina, dalla Puglia si era trasferita a Torino per studiare Biotecnologie. Dopo la laurea si era trasferita a Ginevra dove lavorava come ricercatrice per le malattie rare. Aveva conosciuto proprio a Ginevra il ragazzo senegalese con cui aveva iniziato una relazione. Ma poi l’uomo era diventato sempre più geloso e possessivo. Un rapporto malato. Valentina aveva trovato però il coraggio di lasciarlo. Forse lui non aveva preso bene quella decisione e per questo motivo potrebbe aver deciso di aggredirla.

L’avrebbe aspettata quella sera dell’11 aprile di 7 anni fa sotto casa, la sera, di ritorno dal lavoro con una spranga in mano. Quando l’ha vista ha iniziato a colpirla più volte fino a lasciarla a terra. Poi è fuggito a bordo di un autobus lasciando perdere le sue tracce. Inutile anche il tentativo di un collega che poco dopo era intervenuto in suo soccorso. Valentina è morta per le ferite riportate. Il senegalese, 43 anni, negli anni della fuga avrebbe anche vissuto in Italia dove avrebbe sposato un’italiana. Anche lei lo aveva denunciato per maltrattamenti.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.