“Il fatto non sussiste”. Assolto dall’accusa di voto di scambio Michele Schiano di Visconti, capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, coinvolto in una inchiesta nata dopo le elezioni comunali di Napoli nel 2016 e condotta dai sostituti procuratori Maurizio De Marco e Henry John Woodcock. Schiano, che aveva scelto il rito abbreviato, ha così commentato la decisione del giudice per le udienze preliminari di Napoli: “Ho sempre avuto fiducia nella magistratura. Ho affrontato con silenziosa dignità questa vicenda. Ora posso dire ad alta voce che giustizia è stata fatta”.

Il 21 ottobre 2021 furono 25 i rinvii a giudizio per politici e soggetti ritenuti dalla procura partenopea legati alla camorra di Secondigliano e nello specifico al clan della Vanella Grassi. Questa la decisione del giudice dell’udienza preliminare Giovanni Vinciguerra. A processo, che ha preso il via il 21 dicembre scorso, anche Stanislao Lanzotti, all’epoca dei fatti capogruppo di Forza Italia nel consiglio comunale di Napoli e fondatore della Lista Azzurri per Napoli che ha sostenuto (eleggendo due consiglieri) il neo sindaco Gaetano Manfredi nelle recenti elezioni.

Rinviati a giudizio anche i senatori Salvatore Marano e Antonio Milo. Nell’indagine, che nel luglio 2020 coinvolsero 82 persone, le accuse sono di voto di scambio e ricettazione aggravati dalla finalità mafiosa. Per i pm sarebbero stati promessi denaro, agevolazioni di vario tipo e anche posti di lavoro in cambio di voti e pacchetti di voti per determinati candidati che dovevano passare il turno ed essere eletti consiglieri a Napoli o nelle Municipalità.

 

 

 

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