Maxim Zanella è stato ritrovato in una pozza di sangue nel suo appartamento di Brunico, in val Pusteria. Accoltellato a morte. Non hanno potuto fare niente i sanitari accorsi sul luogo del delitto. A confessare l’omicidio Oskar Kozlowski, 21enne di origini polacche, che in un primo interrogatorio davanti al pm Sara Rielli si è avvalso della facoltà di non rispondere. È stato trasferito nel carcere di Bolzano, è in isolamento. Previsto per sabato l’interrogatorio di garanzia. Domani l’esame autoptico sul corpo della vittima. Zanella aveva 30 anni.

Brunico, comune di circa 16mila abitanti nella Provincia Autonoma di Bolzano, è sconvolta dal delitto. La vittima da sei anni viveva in paese e da due nell’appartamento dov’è stato ritrovato. Faceva il bagnino in una piscina. Era il figlio di Carlo Alberto Zanella, presidente del Club Alpino Italiano provinciale, ma era nato in Russia, dov’era stato adottato dai genitori. I genitori hanno saputo della morte del figlio da alcune telefonate, la mattina dopo, e dai siti internet. Lo avevano sentito intorno alle 22:00 per la buonanotte, sembrava un giorno normale, come tutti gli altri. “Abbiamo telefonato ai carabinieri, ma ci hanno risposto che non potevano dire niente perché c’è un’indagine in corso – hanno detto al TgR dell’Alto Adige – Non ci hanno detto neppure se era vivo o morto. Ci siamo messi in macchina e siamo partiti immediatamente. Era un buono, probabilmente qualcuno ne ha anche approfittato: non riusciamo ancora a crederci”. Non avevano mai sentito parlare di quel 21enne vicino di casa del figlio.

Sconcerto e incredulità che si riverbera in tutto il piccolo centro. “Questo delitto colpisce l’intera città – ha dichiarato il sindaco Roland Griessmair – Brunico è una realtà piccola e tranquilla ed è chiaro che fatti del genere turbino un po’ tutti noi”. E sul movente ancora tutto da chiarire si allunga l’ombra del satanismo: in casa di Zanella i carabinieri hanno trovato un teschio finto. Comprati per gioco e trovati in un bosco, ha raccontato il padre. “Ho letto su alcuni siti internet che venivano avanzate strane ipotesi, dalla droga al satanismo. Posso dire che mio figlio di certo non era un drogato, al massimo avrà fumato qualche spinello come fanno tanti ragazzi, anche se non va bene – ha detto il padre Il Corriere del Veneto – Lui era uno sportivo, faceva escursioni in montagna e arrampicate su roccia. Aveva un ottimo stato di forma e un bel fisico. Poi in passato aveva avuto qualche piccolo problema con i carabinieri perché una volta, tre o quattro anni fa all’uscita da una discoteca, aveva mandato a quel paese i carabinieri durante un normale controllo ed aveva di conseguenza rimediato una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale, e una sanzione amministrativa. Tutto qua. Ho sentito anche parlare di presunti riti esoterici, ma mio figlio non era satanista”.

A sollevare l’ipotesi del satanismo è tuttavia la personalità del reo confesso. Kozlowski, operaio in un colorificio, era vicino di casa della vittima. Ha dichiarato di aver gettato il coltello del delitto nel torrente Brunico con il telefonino. Il 21enne, scrive Il Corriere della Sera, è stato segnalato diverse volte in passato per vicende di droga e sarebbe “noto negli ambienti satanisti”. Su Facebook pubblicava spesso immagini di Lucifero, pentacoli, scheletri con la faccia da vescovo e facce di caproni mefistofelici. Sul braccio si era tatuato il “666”, il numero del diavolo. In casa sua, dove viveva da poco da solo, sarebbero state trovate immagini dello stesso genere. La sera del delitto Kozlowski si è presentato in pronto soccorso ferito. Ha confessato di aver ucciso il suo vicino di casa dopo aver fornito versioni contraddittorie.

Quella che al momento sembra poco più di una suggestione è affiancata invece all’evidenza della colluttazione che si è consumata nell’appartamento di Brunico, secondo il Corriere. Forse dovuta a ragioni legate ai soldi, forse dopo una serata con alcol e droghe. Colluttazione della quale non ci sarebbero tracce nell’appartamento secondo Altoadige.it. Il caso è ancora tutto un enigma. La procura di Milano indaga per omicidio volontario e non tralascia alcuna ipotesi al momento.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.