Forza Italia fa mancare i numeri. "Siamo arrivati in ritardo alla votazione", la curiosa spiegazione
Al Senato la maggioranza va sotto sul Dl Lavoro
Secondo Forza Italia sarebbe una casualità, “siamo solo arrivati in ritardo”. Secondo cronisti parlamentari ed opposizioni sarebbe un segnale netto al governo da parte di Forza Italia, ma anche una spia dei malumori interni al partito dopo la morte di Silvio Berlusconi, contraccolpo della battaglia legata a chi sarà relatore del ddl sui diritti televisivi: “questo è solo l’antipasto”, avrebbe detto uno dei Senatori coinvolti.
Una cosa è certa: intorno alle ore 14 il governo è andato sotto in commissione bilancio al Senato sul parere ai 12 emendamenti presentati sul dl Lavoro dalla Senatrice Paola Mancini (FdI), relatrice del provvedimento: sugli emendamenti del relatore di Fratelli d’Italia finisce 10 a 10 e quindi sono stati respinti. A mancare sono stati i voti di due senatori di Forza Italia, Claudio Lotito e Dario Damiani.
Il problema che si pone ora per la maggioranza è che gli emendamenti respinti non possono essere ripresentati tali e quali e che conseguentemente non può essere posta alcuna mozione di fiducia. La conseguenza è che i tempi di approvazione del Decreto Lavoro inevitabilmente si allungheranno.
“E’ stato un incidente che non doveva accadere, ma rimediamo anche a questo”, ha minimizzato la relatrice Paola Mancini (FdI). “Maggioranza in tilt in commissione bilancio. Dopo aver annunciato ‘ il più grande taglio del cuneo fiscale della storia ‘non hanno i numeri in commissione per votarlo! Sarà perché non era affatto il più grande taglio del cuneo della storia? Oppure perché litigano su tutto?”, così tuonava su Twitter la capogruppo di Azione-Italia Viva Raffaella Paita. “Maggioranza divisa e schiantata contro un muro anche in commissione bilancio al Senato, dove non sono stati approvati i pareri sugli emendamenti al Dl lavoro. Decisiva l’assenza dei Senatori di Forza Italia. Aula bloccata. Dilettanti allo sbaraglio”: così invece sempre su Twitter le faceva eco il Senatore Antonio Misiani, responsabile economico del PD.
“Forza Italia è favorevole al decreto lavoro, non c’è nessun problema politico, siamo solo arrivati in ritardo”, ha minimizzato il Senatore di Forza Italia, Dario Damiani, che insieme al Senatore Claudio Lotito era tra i due assenti alla votazione. Nessuna dietrologia possibile anche per il Senatore Lotito: “Le dietrologie non servono in questi contesti. Noi dovevamo scendere a una certa ora e siamo scesi, se hanno votato prima non lo so”.
Le opposizioni hanno chiesto subito la convocazione di una capigruppo in Senato, nel corso della quale è stato deciso che il parere agli emendamenti della relatrice al dl Lavoro sarà modificato e nuovamente votato dalla commissione Bilancio. Il contenuto degli emendamenti – dal Fondo di sostegno per le vittime di gravi infortuni alla proroga dello smart working per i lavoratori fragili della Pa – secondo fonti della maggioranza non sarebbe destinato a cambiare. La Commissione è stata quindi riconvocata per il nuovo parere ed nel tardo pomeriggio ha ripreso la seduta dell’aula per votare gli oltre 400 emendamenti presentati. “Il governo ritiri gli emendamenti marchetta, mantenga le norme sulla sicurezza del lavoro e formuli un nuovo parere sugli emendamenti: questo e quanto abbiamo richiesto nel corso della conferenza dei capigruppo”, così Raffaella Paita, Presidente del gruppo Azione-Italia Viva, al termine della capigruppo. Detto, fatto: emendamenti sulla sicurezza del lavoro ripristinati ed emendamenti “marchetta” tolti nella nuova formulazione dopo la bocciatura, specie quelli incongrui col provvedimento che riguardavano la comunicazione di Palazzo Chigi, e problemi temporaneamente risolti. Fino alla prossima disavventura, alla Camera o più probabilmente al Senato.
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