Cronotappa a Palazzo Madama, dove ieri è andato in scena il Premier Time. Al Senato la presidente del Consiglio risponde con lo schema di un question time che sa di speed date: tre minuti di risposta a ciascuno ma spalmati con calma, per un’ora e 26’ complessivi. Le interrogazioni alla premier dei membri del Senato – il giorno dopo l’inedita unanimità sul contrasto alla violenza sulle donne – tocca tutti i più diversi aspetti del primo anno di governo. Vengono richiamati dalle singole interpellanze i numeri del carovita e il premierato, l’Ucraina e la scuola, la sanità nel Mezzogiorno e l’autonomia speciale di Bolzano. Un menu ricco che richiede un’avventurosa gimkana tra luci e ombre. Tra risultati raggiunti e obiettivi sfumati. Forse un po’ troppo autocelebrativa, da parte di esponenti della maggioranza che da De Poli (Noi Moderati) che interviene per primo a Lucio Malan (Fdi) che parla per ultimo, fanno del question time una cerimonia del thé. Fingono di porre domande con l’unico, evidente intento di scambiare complimenti e sottolineare i rallegramenti per il buon lavoro dell’esecutivo. Di bilanci, se ne fanno pochi: anche perché sono magri, se si guarda al Paese reale. È proprio De Poli a scaldare le corde del violino per primo, invitando la premier a snocciolare i dati della crescita economica.

L’attacco

Lei non si fa pregare: “L’Italia cresce, i numeri sull’occupazione sono incoraggianti, le agenzie di rating confermano che i conti sono a posto”, la sintesi dei suoi tre minuti di risposta. La sponda sulla quale attacca Matteo Renzi, per Italia Viva: “Chi avesse sentito in Aula o tramite la tv la sua risposta avrebbe l’impressione che viviamo in un Paese straordinariamente in crescita. Mi provo a mettere nei panni del cittadino che la sente da casa. Lei è al governo da più di un anno, ma questo disegno paradisiaco non corrisponde alla realtà del Paese”, dice il leader di Iv. Che prosegue: “Siamo qui per aiutarla rispetto alle sue evidenti difficoltà perché ci siamo passati tutti – dice con riferimento alla sua esperienza alla guida del governo – e abbiamo “avuto un coro adulatori” ma “Se pensa di raccontarci che ha la squadra migliore del mondo e che tutto va bene avrà un risveglio terribile”, ha concluso Renzi. Il ceto medio è in evidente sofferenza, come testimoniano i dati sul caro spesa, sulla benzina, sulle bollette. Il clima nell’aula di palazzo Madama si fa teso, malgrado il tentativo della premier di farne una burletta. Il senatore di Italia Viva dice che alle pompe di benzina gli italiani spendono per ogni litro di benzina trentacinque centesimi più di quando c’era Mario Draghi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La risposta

La presidente del Consiglio sembra ispirarsi allo stile di Marco Travaglio e replica a Renzi facendo battutine su Bin Salman. Come se non lei non fosse un capo di governo in carica e l’altro un capo di Stato con cui l’Italia intesse fitte relazioni commerciali, lo scranno di Palazzo Madama diventa per un momento un Bagaglino dal quale si prova a strappare qualche sorriso e gli applausi del pubblico, preferendo non rispondere nel merito. Torna sul punto il capogruppo dem al Senato, Francesco Boccia: “Con una legge di bilancio iniqua e regressiva il governo della destra taglia le pensioni degli italiani, ponendo restrizioni pesanti alla flessibilità in uscita dal mercato del lavoro proprio per le fasce più deboli. Cancella Ape social e Opzione donna e non ci sarà donna che andrà in pensione con quota 103 nel 2024.

L’intervento sulle pensioni

Ma c’è di più e noi diciamo al governo: fermatevi e cancellate l’articolo 33 della legge di Bilancio con cui si decurtano le pensioni di 700 mila lavoratori pubblici e dei medici, che perderanno una parte consistente di una pensione sudata”, conclude Boccia. E sullo stesso tema interviene Peppe De Cristofaro, Avs. Meloni ammette: “L’’intervento sulle pensioni dei medici era necessario per superare un “trattamento disomogeneo” e comunque il governo modificherà la norma”. Alla fine, è il capogruppo di Fdi Malan a tributare un omaggio di congedo alla premir: “Grazie per insolita presenza al Question time, non succedeva da 4 anni. Draghi non l’ha mai fatto e anche negli ultimi 10 anni è accaduto solo 3 volte”.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.