Non esistono parole per descrivere il dolore di una mamma che vede il suo bambino di soli 3 mesi morire in un incidente stradale. “Ho altri due figli ma nessuno mi ridarà indietro il mio Anas”, dice Fatima, 33 anni straziata dal dolore. Il suo piccolo era nella carrozzina che stava spingendo quando un’auto li ha travolti entrambi in via del plebiscito a Padova.

Secondo le prime ricostruzioni del drammatico incidente, la mamma stava attraversando sulle strisce pedonali con la carrozzina quando un’auto, facendo un sorpasso azzardato è sbucata all’improvviso, non li ha visti e li ha travolti. Il piccolo Anas è sbalzato fuori dalla carrozzina cadendo sulla strada. È morto sul colpo. Alcuni testimoni hanno raccontato al Corriere della Sera di aver assistito a quella drammatica scena in cui la mamma si è chinata sul corpicino del bambino gridando il suo nome.

Si è messa in ginocchio e ha preso in braccio il bambino – ha raccontato una testimone – mi sono avvicinata a bordo strada e ho visto che era cianotico. La madre ha iniziato a urlare il suo nome disperata, una signora si è fermata e ha provato a fargli il massaggio cardiaco fino a quando sono arrivati i soccorsi: credevo che fosse morto ma ho sentito la donna urlare ‘È vivo è vivo’, e dopo averlo rianimato un po’ lo hanno portato subito in ospedale mentre Fatima è stata caricata su un’altra ambulanza”.

Un grido di dolore e di speranza, quello di Fatima disperata nel mezzo di una strada. Purtroppo il piccolo Anas non ce l’ha fatta. In ospedale è arrivato già in condizioni disperate e lì è deceduto. Solo poche ferite invece per la mamma che la sera è potuta rientrare a casa e da allora le amiche fanno a turno per non lasciarle mai la mano e starle accanto nel dolore. “Non so che cosa sia successo – ha raccontato la mamma al Corriere – mi ricordo solo che un’auto si era fermata per farci attraversare ma l’altra non si è bloccata e non ci ha visto. Io sono caduta e quando mi sono ripresa ho visto mio figlio a dieci metri da me. È morto subito, non respirava più e non gli batteva più il cuore”.

Fatima e suo marito sono originari di Casablanca, da anni in Italia per lavoro. Il giorno prima dell’incidente il più piccolo di casa aveva compito 3 mesi di vita. “Ho altri due figli, una ragazzina di 13 anni che con Anas mi aiutava sempre e uno di 9 che stavo andando a prendere quando è successa la tragedia. Non credo mi riprenderò mai”.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.