Per i magistrati la morte di Giulia Maccaroni non è stata una inevitabile tragedia voluta dal caso. E di quella morte troppo prematura, dovranno rispondere, per il momento, 3 persone. Giulia aveva solo 29 anni. Quella drammatica notte tra sabato e domenica è morta mentre stava dormendo sulla barca a vela su cui lavorava come hostess. Qualcosa ha innescato l’incendio a bordo. Giulia non se ne è accorta e per una trentina di minuti ha respirato il fumo che l’ha asfissiata.

L’attenzione degli inquirenti è concentrata principalmente sulle cause dell’incendio. Ad innescare il rogo potrebbe essere stato un malfunzionamento della strumentazione di bordo che potrebbe aver causato un corto circuito. Inoltre, dai primi riscontri, pare che la barca abbia continuato a eliminare acqua dai bocchettoni, come se il motore fosse acceso e necessitasse di raffreddamento.

La Procura di Torre Annunziata, guidata da Nunzio Fragliasso, ha notificato, tre avvisi di garanzia: uno al comandante del “Morgane”, il veliero di 22 metri andato a fuoco, l’armatore proprietario dell’imbarcazione e il titolare della società che la noleggiava. L’accusa è quella di omicidio colposo. Solo i risultati dell’autopsia e della perizia sull’imbarcazione potranno chiarire quanto gli investigatori hanno sospettato sin dal primo momento: tutto sarebbe partito da un corto circuito a bordo.

Giulia aveva navigato per settimane a bordo del Morgane. Lì nel porto di Castellammare di Stabia, dove era ormeggiata la barca quella notte, si sentiva al sicuro. Voleva riposare prima di tornare a casa all’indomani. Per gli investigatori quell’incendio non doveva avvenire. Troppe le cose che non hanno funzionato su un tipo di barca a vela, che dovrebbe essere realizzata per fronteggiare ogni tipo di emergenza.

E poi anche dopo l’innesco delle fiamme, non si è attivato l’allarme antincendio. Quella sirena avrebbe permesso l’arrivo della security del porto e dei vigili del fuoco, prima che fosse troppo tardi. Giulia potrebbe dunque essere l’ennesima vittima sul lavoro.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.