BLOG

L’inadeguatezza del first “gentleman”

Insegnante, giornalista e scrittore
L’inadeguatezza del first “gentleman”

Se proprio si vuole parlare dell’argomento che ha portato, come dice Michele Serra, a un “rimpasto in casa Meloni” – e io penso se ne potrebbe fare a meno, vista la situazione internazionale e nazionale, ma tant’è, agli italiani questi temi interessano molto più di altri – si deve cercare di farlo in chiave culturale.

Allora anzitutto spostiamo l’attenzione da Meloni al tizio: mai nessuna first lady di un presidente del Consiglio in carica ha sopportato così male il suo ruolo e responsabilità da first lady.

Questo “signore” col ciuffo (e mi scuso, ma proprio non ne ricordo il nome; in compenso, presto, non lo ricorderete nemmeno voi) ha invece con tutta probabilità giocato, anche solo implicitamente, sul suo ruolo di first “gentleman” (mai virgolette furono meglio usate) come peso politico per farsi promuovere all’interno della sua azienda tv a una mansione di estrema visibilità (gli è stata data la conduzione di una trasmissione di cui è anche autore, in onda in orario popolare) da parte della famiglia Berlusconi, alleata di governo della sua compagna. Non occorreva essere Adenauer per intravedere i potenziali problemi d’immagine che questa promozione avrebbe potuto comportare al Presidente del Consiglio.

Mister Ciuffo poi, non contento della sua posizione su Rete4, e ubriaco di hybris e protervia ha creato problemi, disdoro e imbarazzo per la sua compagna, per la sua azienda, per la collega Viviana Guglielmi. Contro la quale ha sbavicchiato oggettive molestie sessuali che vanno oltre il cosiddetto manspreadingperché quando osi mettere in pubblico una mano in testa a una donna che non è tua figlia o tua moglie e tu non sei il Pontefice, siamo a un livello ben più grave rispetto alla “semplice” invasione dello spazio altrui. Per tacere delle millanterie rispetto a improbabili triangoli o quadrilateri sessuali per poter fare carriera al Diario del giorno del Tg4. Il risultato? Ricevere l’algido benservito su Instagram dalla madre di sua figlia, e ora rischiare pure il posto su Mediaset per il suo comportamento improfessionale, sessista, indecente, disonorevole, in una parola schifoso. Come perdere il proprio peso politico e lo stipendio in un’unica mossa videoregistrata: chapeau, Mister Ciuffo.

Molti uomini non sanno stare al loro posto quando sono compagni di donne più importanti di loro: non è una scoperta che facciamo oggi. Però in modo così plastico non credo fosse mai avvenuto prima, nella Storia d’Italia.

Se volessimo buttarla in politica, a Meloni porrei tre domande:

PRIMA DOMANDA: ma che tipo di donna è chi s’innamora e rimane per quasi 10 anni con un simile essere così profondamente evirato di senso civico, classe e saper stare al mondo? Ci parli della vostra comune Weltanschauung, presidente Meloni.

SECONDA DOMANDA: Qual è la posizione del nostro Presidente del Consiglio riguardo alle molestie sul luogo di lavoro di cui il suo ex fidanzato ha dato così folgorante esempio?

TERZA DOMANDA: Come mai Mediaset, dunque gli eredi Berlusconi, hanno ritenuto di non distruggere i fuori-onda di Mister Ciuffo, pare registrati lo scorso giugno? Come mai han deciso di farli avere a Striscia la notizia proprio in questi giorni? Solo limitazione di un danno futuro (è chiaro che Ciuffolotto prima o poi si sarebbe preso una querela per molestie sessuali, che avrebbe danneggiato sia la premier che l’azienda)? O c’è dell’altro?

Il dato politico è tutto qui. Ma non è poco.