L’uccisione del padre del programma nucleare iraniano ha suscitato il timore di rappresaglie violente. I leader iraniani hanno minacciato di vendicarsi dell’assassinio di Mohsen Fakhrizadeh, impegnandosi a continuare il lavoro dell’uomo che funzionari americani e israeliani ritengono essere l’architetto di un programma segreto per dotare l’Iran di una bomba atomica. Secondo i servizi segreti iraniani, non ci sono dubbi che dietro all’esecuzione ci sia Israele, e gli israeliani non hanno cercato in alcun modo smentire questa convinzione.
L’uccisione di Fakhrizadeh potrebbe certo frenare le ambizioni militari dell’Iran, ma sono in parecchi a ritenere che il suo vero obiettivo sia quello di impedire al nuovo presidente americano, Joe Biden, di rilanciare l’accordo nucleare del 2015. E non c’è dubbio che l’accaduto complicherà gli sforzi di Joe Biden per rimettere in piedi un accordo nucleare ormai in rovina. L’Economist ha accennato, inoltre, alla possibilità che l’uccisione, chiunque sia il responsabile, potrebbe essere stata spronata, nella sua tempistica, proprio dalla transizione presidenziale degli Stati Uniti, dato che non manca molto all’insediamento di un presidente con idee diverse su come approcciarsi a Teheran e la finestra sta per chiudersi.
L’uccisione di Fakhrizadeh è solo l’ultimo episodio di una lunga serie di misteriosi sabotaggi che, negli ultimi dieci anni, hanno afflitto la Repubblica Islamica. Mai, tuttavia, l’Iran ha dovuto sopportare un’ondata di attacchi a sorpresa come nel 2020. «Negli ultimi mesi ci sono stati altri segnali di una guerra segreta contro l’Iran», scrive il settimanale inglese, rilevando sospetti di coinvolgimento israeliano e collocando il recente omicidio nel quadro di una campagna segreta in corso. «In estate il paese è stato colpito da una serie di esplosioni senza spiegazione. Almeno due di queste hanno distrutto edifici legati alla ricerca e alla produzione nucleare. Stando al New York Times, il 7 agosto scorso Abu Muhammad al-Masri, un leader di al-Qaeda, è stato ucciso a Teheran da agenti israeliani. Che i nemici dell’Iran sembrino essere in grado di spiare, sabotare e uccidere impunemente nel cuore dell’Iran, spazzando via edifici e scienziati, nell’arco di oltre un decennio, è motivo di imbarazzo per le draconiane forze di sicurezza del paese».
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