Maturande e maturandi, eccoci arrivati al giorno tanto temuto. Al giorno che aspettavate da un anno almeno. Al giorno che vi ha causato ansie, paure, emozioni. Al giorno in cui arrivate senza sentirvi pronti. Al giorno in cui potrete dimostrare ai vostri professori, genitori e soprattutto a voi stessi, se siete “maturi”.

Quest’anno sarete quasi mezzo milione a sedervi sui banchi per le prime due prove, e poi davanti alla commissione per l’esame orale. Arrivate all’esame con lo stato d’animo che milioni di ragazzi prima di voi hanno già vissuto, ma con una differenza: quest’anno, più che mai, l’esame di maturità avverrà in una grande indifferenza. Eh sì, perché fino a qualche tempo fa l’esame di Stato era un momento importante per tutti, studenti e non. Già qualche settimana prima dell’inizio degli esami potevi leggere sui maggiori quotidiani le ipotesi delle tracce del tema (e tranquilli, nessuno le ha mai azzeccate, non vi perdete niente), grandi dibattiti tra la versione di greco e di latino per gli studenti del classico e tanti, tanti articoli su come arrivare pronti all’esame (anche qua tranquilli che non vi perdete niente).

Nei giorni dell’esame, poi, la maturità era in prima pagina, il primo servizio al telegiornale, e anche chi solitamente condivide buongiorni e buongiornissimi su Facebook ne parlava e tornava un po’ giovane. Non solo, era un momento così importante e sentito da tanti che era diventato anche sfruttato commercialmente. Pubblicità, sconti, volantini, claim, offerte: se fossi stato maturando avresti potuto rifarti il guardaroba o cambiare gestore telefonico o andare in vacanza spendendo meno di chiunque altro.
E tutti gli anni voi facevate il vostro dovere, passando gli esami (quasi tutti, dai) e diventando matricole universitarie, mettendovi alla ricerca di un lavoro o andando all’estero.

Poi dev’essere successo qualcosa. No, non per le scelte che avete preso o per come avete affrontato l’esame. Ma a un certo punto il vostro esame ha smesso di essere importante. Gli ultimi titoli e aperture del telegiornale sull’esame si sono viste durante il Covid, quando per la prima volta l’esame è diventato un’unica interrogazione orale. Che voi non volevate fare perché avevate passato gli ultimi mesi di quinta alle prese con la Dad, e la vostra formazione (come studenti e come persone) ne aveva risentito. Poi i titoli sono stati relegati in fondo, tra un Cristiano Ronaldo lontano dalla Juve e le indicazioni per non soffrire il caldo.
Tra scaffali, campagne online e pubblicità varie siete spariti. Quel mezzo milione di studenti che ogni anno affronta la maturità è diventato un mezzo milione in mezzo a tanti altri, senza nessuna distinzione. Anche chi semplicemente vi dedicava “Notte prima degli esami” di Venditti ha smesso di farlo, perché ormai a giugno siamo nel pieno della guerra tra tormentoni estivi. Mai una gioia, insomma.

Ma, cari maturandi, quest’anno la maturità è tutta vostra. Prendetevela, vivetela a pieno, affrontatela come avete affrontato gli ultimi anni e fate vedere, dimostrate, mostratevi nella vostra interezza per quello che siete. Questi giorni saranno nei vostri ricordi per sempre. Lo saranno per le ansie, le notti insonni, i caffè bevuti in quantità industriali e i pomeriggi passati a studiare insieme ai vostri compagni. Momenti così non ci saranno più: né quando farete i primi esami in università, né ai primi colloqui, né quando inizierete a lavorare. Ma l’esame di Stato non è solo questo (per fortuna, tra l’altro, se no sarebbe una tortura).

L’esame di Stato è il momento in cui potete dimostrare a voi stessi prima di tutto se siete pronti o no. No, non pronti a scrivere il miglior tema di attualità che abbiate mai scritto, o pronti a decifrare quella funzione di matematica che ad oggi vi sembra totalmente inutile (ma non lo sarà). Neanche pronti ad affrontare una commissione che non vi conosce e che potrebbe chiedervi davvero qualsiasi cosa, e finirà per chiedervi l’unica parte che non avete ripassato il giorno prima.

Con la maturità dimostrerete a voi stessi di essere pronti per tutto quello che c’è dopo. Con la maturità dimostrerete a voi stessi che sarete in grado di abbracciare la complessità del mondo attuale e farla vostra, di cogliere le sfide che ci ponete davanti ogni giorno ed evitare che rimangano etichette che vi vengono messe addosso o manifestazioni raccontate male.

C’è bisogno di futuro, in Italia. Come sarà il futuro di questo paese dipende anche da come lo farete vostro. I vostri insegnanti vi hanno preparato al meglio, ma ora tocca a voi. Vivete l’esame da protagonisti. Fatelo vostro, uscitene orgogliosi di voi. Siate fieri di voi. Siate consapevoli di chi siete. Questa maturità è tutta vostra, così come il Futuro che vi aspetta.
In bocca al lupo!

Gabriele Sada

Autore