Giorgia Meloni si è espressa sul caso Salis dopo il vortice di polemiche degli ultimi giorni per le immagini della ragazza detenuta da un anno in Ungheria e portata a processo ammanettata mani e piedi. “Nè io nè Orban possiamo entrare nel giudizio che compete la magistratura; posso solo sperare che Ilaria Salis sia in grado di dimostrare la sua innocenza in un processo veloce”.

Giorgia Meloni: “Il Governo ha fornito assistenza, in catene anche in altri Paesi non solo in Ungheria”

Quello con le manette “è un trattamento riservato in diversi Stati occidentali, noi non lo facciamo. Sin dall’inizio il governo ha fornito tutta l’assistenza possibile. Stiamo chiedendo di verificare il rispetto dei diritti” di Ilaria Salis. 

In tribunale in catene? “Succede in vari Paesi”

“Segnalo che non è un trattamento riservato presumo a questo detenuto: accade in diversi Stati occidentali. Non è nostro costume, sono immagini che da noi impattano, ma in diversi stati sovrani funziona così, anche occidentali, non è una cosa così rara”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti al termine del Consiglio europeo straordinario, a proposito delle immagini di Ilaria Salis condotta in tribunale con manette ai polsi e ai piedi. Se siano stati rispettati i diritti è quanto “stiamo chiedendo di verificare”, ha aggiunto.

Spero che Ilaria Salis dimostri la propria innnocenza “Spero che Ilaria Salis sia in grado di dimostrare la sua innocenza, la sua estraneità a questa cosiddetta banda del martello. Noi con il governo e l’ambasciata, come facciamo per tutti gli italiani, garantiamo l’assistenza che dobbiamo, come abbiamo fatto fin dall’inizio”, ha detto ancora il presidente del Consiglio.

Garantire un trattamento di dignità e un veloce processo

“Il tema di un’eventuale detenzione (di Ilaria Salis) in Italia va discusso quando sapremo come va il processo. Ho sentito molte parti di dibattito in Italia ma devo segnalare che a differenza di quello che spesso è stato scritto in Italia anche in Ungheria c’è l’autonomia dei giudici. Quello di cui posso parlare oggi con il primo ministro ungherese è che ai nostri connazionali venga garantito un trattamento di dignità, di rispetto e un giusto processo”. Ha detto ancora Giorgia Meloni. “Mi permetto di dire anche un veloce processo, nel senso che mi ha colpito che chiaramente si sia aperta l’udienza, chiusa e rinviata a maggio. Spero che su questo si possa fare magari qualcosa di più, per il resto, però, nè io, nè Orban possiamo entrare oggi nel giudizio di quello che compete alla magistratura”, ha spiegato.

Redazione

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